Assenza di toponomastica per la via Dei Mugnai: è giallo a Castellammare.
tempo di lettura: 2 minVia dei Mugnani - Immagine Google Street View
Assenza di toponomastica per la via Dei Mugnai: è giallo a Castellammare. Si tratta di un caso molto singolare segnalato dal cittadino Elio Varone, che ha tenuto corrispondenza con il Comune di Castellammare per la risoluzione della problematica. Varone, che abita proprio a via Dei Mugnai, ha scritto la prima lettera il 5 dicembre scorso al sindaco Nicola Cuomo, all'Assessorato ai Lavori Pubblici e all'Assessorato ai Vigili Urbani. Nella sua missiva Varone spiega di voler dare "seguito a precedenti segnalazioni verbali e solleciti telefonici agli uffici preposti" e segnala "l'assenza di toponomastica per la via Dei Mugnai". Si "sollecita" perciò "interventi operativi e risolutivi della problematica connessa alla omissione perpetrata" e "chiede i motivi della mancata installazione dopo che la toponomastica è stata rimossa a seguito dei lavori di ristrutturazione" di uno stabile. È qui che la vicenda si complica: la targa riportante il nome della strada si trovava, infatti, proprio sulla struttura che da pochi mesi è stata ristrutturata. È possibile che i proprietari dello stabile rinnovato non vogliano "rovinarlo" con l'apposizione della targa? A rispondere a Varone, comunque, sono stati il 3 febbraio scorso, il responsabile del procedimento Domenico Galbano e il dirigente dei Servizi Demografici Sabina Minucci. "Si trasmette la richiesta di cui all'oggetto (targa toponomastica, ndr) - si legge nella lettera - significando che non rientra nelle competenze di questo servizio, tenuto conto altresì della mancanza di un proprio capitolo di spesa per eventuali interventi". Perché a rispondere a Varone sono stati i Servizi Demografici che, sostanzialmente, si sono lavati le mani della faccenda? Il residente di via Dei Mugnai a quel punto ha rilanciato ed è tornato a scrivere al Comune l'8 aprile scorso. "Evidenzio ancora l'inerzia degli uffici preposti - ha scritto Varone - a tale adempimento e fatto grave la loro poca avvedutezza ma grande strumentalità dimostrata. La voluta dilazionabilità dei tempi esecutivi proviene, come da insistenti dicerie, dal diniego del proprietario dello stabile su cui era apposta la toponomastica assecondato da complicità accertabili e perseguibili". Dopo circa un mese, Varone ha quindi scritto alla Prefettura di Napoli, ai carabinieri e alla polizia di stato, illustrando la paradossale vicenda.