Nella mattinata odierna, i Carabinieri del NOE di Napoli, in esecuzione di una delega d'indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata, hanno proceduto al sequestro di parte di un'azienda agroalimentare, essendo emersi a carico del legale rappresentante della stessa indizi dei reati di cui all'art. 137 (scarico abusivo di reflui industriali) e all'art. 256 (gestione illecita di rifiuti) del Testo Unico Ambientale, nonché di cui all'art. 452 septies del c.p. (impedimento del controllo).
In particolare, dalle indagini, espletate dai Carabinieri del NOE e coordinate da questa Procura della Repubblica, è emerso che l'attività di produzione di prodotti alimentari "Burrificio La Goccia Bianca s.r.l." di Agerola (NA) si sarebbe svolta in violazione della normativa ambientale con riferimento allo scarico nei corsi d'acqua e alla gestione dei rifiuti.
Nello specifico i Carabinieri del NOE hanno accertato:
- nel piazzale antistante l'area adibita a parcheggio degli automezzi, uno stoccaggio abusivo di varie tipologie di rifiuti, anche pericolosi, costituiti da parti di veicoli fuori uso, rifiuti organici, imballaggi misti in plastica, rifiuti e scarti provenienti dall'attività di demolizione, parte combusti, segno evidente del tentativo di smaltirli a mezzo combustione;
- a seguito di prova idratùica, condotta con l'utilizzo del colorante naturale - cd. fluorescina -, lo scarico abusivo, attraverso un apposito by-pass, delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale, ove erano stoccati irifiuti, nel corpo idrico denominato torrente "La Rossa", ricadente tra l'altro in area soggetta a vincolo paesaggistico.
Alla stregua di quanto accertato, la polizia giudiziaria delegata ha proceduto al sequestro del by-pass e dell'area di stoccaggio dei rifiuti.
Il sequestro si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell'ambiente circostante e del corso d'acqua, in quanto i reflui industriali recapitavano direttamente nello stesso. La misura cautelare operata in data odierna si inserisce in una più ampia e articolata attività investigativa condotta in modo capillare dai Carabinieri del Gruppo di Napoli del Comando Tutela Ambientale, avvalendosi della collaborazione tecnica dell'ARPAC, e tuttora in corso di svolgimento, sotto il coordinamento delle Procure della Repubblica di Avellino, Torre Annunziata e Nocera Inferiore, finalizzata ad accertare le cause dell'inquinamento del fiume Samo e dei suoi tributari, avente ad oggetto le aziende ubicate nel territorio del bacino idrografico di detto corso d'acqua e ricadente nei circondari delle suddette Procure, al fine di individuare gli scarichi abusivi dei reflui industriali recapitanti direttamente e indirettan1ente nel fiume Sarno ed interrompere le attività illecite che influiscono sullo stato di salute di detto corso d'acqua, senza peraltro trascurare il rilevante impatto provocato dagli scarichi fecali di quei Comuni, tutt'ora privi di rete fognaria e/o non collettati ai depuratori esistenti.
Di Bari: «Attendiamo fiduciosi la verità». Il sindaco Vicinanza: «Un pezzo della nostra identità è stato lacerato con violenza». Ruotolo: «Il primo pensiero va alla famiglia Parlato. La città è parte lesa.»