Nemmeno il servizio di continuità assistenziale, quello che in teoria dovrebbe garantire l'assistenza di un medico di base o di un pediatra in situazioni di emergenza anche in notturna o nei giorni prefestivi e festivi, riesce a funzionare come dovrebbe a Boscoreale. Da alcuni giorni circola infatti sui social un post di denuncia, corredato da foto delle serrande abbassate a metà, che vede una cittadina lamentarsi dei buchi di orario della guardia medica di Boscoreale: «Chiusa dalle 20 alle 23,30», afferma indignata la ragazza.
La malcapitata si è ritrovata così ad attendere l'arrivo del medico di guardia per circa tre ore, avendo come unico riferimento la porta chiusa. L'episodio ha scatenato una serie di commenti e altre testimonianze che portano alla luce una realtà critica, ovvero l'assenza di un servizio assistenziale continuo di emergenza che si aggiunge alle altre criticità riscontrate in città. Non manca chi ovviamente attacca l'organizzazione del'Asl o chi propone di segnalare il fatto ai carabinieri. Gli episodi raccontati sui social sono diversi, alcuni dei quali trovano risalto per le difficoltà create.
C'è chi sostiene che alle 17 di due domeniche fa, in pieno agosto, è stata costretta, da mamma, a raggiungere l'ospedale. Il medico le avrebbe detto di non effettuare visite pediatriche. Il bambino era febbricitante da giorni e immediatamente dopo fu portato dai genitori al 'Sant'Anna - Madonna della Neve' di Boscotrecase. Un altro episodio riguarderebbe una donna che, durante la notte tra il 15 ed il 16 agosto, si sarebbe recata per un malore allo studio di via Garibaldi, ma è stata poi costretta a raggiungere l’ospedale.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»
