L’imprenditore stabiese Adolfo Greco è stato trasferito ieri presso il reparto sanitario del carcere di Torino. Le sue precarie condizioni salute, da tempo evidenziate dai legali di Greco, hanno convinto i giudici del Tribunale di Torre Annunziata a disporre il trasferito dal carcere di Secondigliano – dove era detenuto da 5 dicembre del 2018 – presso la struttura sanitaria piemontese.
Nel periodo di reclusione Greco ha perso 30 kg e, secondo i suoi legali, avrebbe manifestato preoccupanti problemi di salute.
Un trasferimento già disposto lo scorso 14 gennaio, poi sospeso a seguito del sopraggiungere di nuove inchieste e provvedimenti della magistratura a carico di Greco.
L’imprenditore di Castellammare di Stabia, lo ricordiamo, figura tra gli imputati del processo Olimpo, accusato di aver imposto l'assunzione di un giovane presso un supermercato essendo il nipote di un boss dei D'Alessandro. L'imprenditore, contestualmente, era anche vessato dai clan di Castellammare di Stabia e per questo motivo si è costituito parte civile nel processo in fase di svolgimento. La difesa punta ad evidenziare l'inesistenza di qualsiasi tipo di collegamento con il mondo della criminalità. L'obiettivo è quello di dimostrare che lo stesso Greco era una vittima del sistema estorsivo stabiese.
Greco, inoltre, si dovrà difendere anche dall’accusa di presunti favoreggiamenti nei confronti dei Casalesi. Secondo quanto emerso dal lavoro degli inquirenti, la cosca casertana avrebbe tentato di inserirsi nel mercato del latte stabiese sfruttando la posizione di Adolfo Greco. Lo stesso avrebbe consigliato ai fratelli Capaldo di creare una cooperativa per continuare ad operare dopo il sequestro all'Euromilk, la società iniziale. Ma la posizione dell'imprenditore è tutta da chiarire considerato che secondo la sua versione avrebbe incontrato i Casalesi solo per salvare i dipendenti che da tempo non percepivano lo stipendio. Ma la DDA non si fida della tesi della difesa ritenendo Greco in affari con i casertani soprattutto perché avrebbe fornito loro diverse forniture di latte nel 2013 ricevendo i pagamenti moltissimo tempo dopo.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»