Cronaca
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Castellammare - Aggressione insegnante, il caso alla ribalta nazionale

Pronta manifestazione degli insegnanti. La vicenda approda in Parlamento, c'è l'interrogazione parlamentale del PD.

tempo di lettura: 4 min
17/11/2024 10:08:24

L’aggressione subita dall’insegnante della scuola Salvati di Scanzano è ormai un caso nazionale. Castellammare di Stabia, dunque, finisce ancora una volta sulla prima pagina dei quotidiani e sui TG nazionali per una brutta vicenda. Dell’episodio della 30enne insegnante di sostegno aggredita giovedì mattina da una trentina di mamme inferocite perché accusata di presunte violenze sessuali su 5 bambini – come riportato in anteprima da Stabia Channel – ha inevitabilmente acceso i riflettori delle forze dell’ordine e di tutti gli enti preposti, determinati a fare luce su quanto accaduto.

Una trentina di mamme hanno fatto irruzione a scuola aggredendo la donna, incredula di quanto stesse accadendo e dalle accuse mossele. Così come assolutamente colta di sorpresa la dirigente scolastica dell’istituto, Donatella  Ambrosio, che ha immediatamente condannato la violenza augurandosi che si accerti quanto prima la verità dei fatti. E così l’istituto di Scanzano, da anni scuola all’avanguardia per la formazione dei ragazzi stabiesi, con riconoscimenti anche da parte del Ministero della Pubblica Istruzione per i progetti portati avanti con grande impegno e dedizione, si ritrova a dove affrontare questa brutta situazione.

E così sono due le inchieste aperte su quanto accaduto. La prima prende spunto dalla denuncia di 5 mamme per presunti abusi subiti dai loro figli da parte dell’insegnante, che da parte sua ha immediatamente rigettato. La seconda è quella della brutale aggressione subita dalla stessa insegnante, e da suo padre che avvisato dalla figlia è intervenuto per difenderla. Aggressione che ha visto la 30enne subire un trauma cranico, mentre il padre delle ferite ad un braccio.

Proprio a difesa dell’insegnante è sceso in campo anche il sindacato, dopo gli interventi di condanna del sindaco Luigi Vicinanza, oltre che di tutto il corpo docente della scuola. «Faremo una iniziativa in sostegno  dell’intera classe di insegnanti da tenere nel quartiere di Scanzano a Castellammare di Stabia, per dire no alla violenza contro i lavoratori del comparto scuola – ha annunciato  il coordinatore nazionale della federazione  Gilda-Unams, Vito Carlo Castellana - Sono inorridito dal livello di barbarie che ha raggiunto la reazione dei genitori contro la professoressa  nel plesso periferico  della scuola Catello Salvati, auspico un presidio  di forze dell’ordine per tutelare la serenità e la sicurezza del personale scolastico. Hanno agito come un branco e ora è più che mai importante agire su due direttive. La prima, assicurare al corpo docenti la sicurezza di poter lavorare  con serenità. Sento dire che sono terrorizzati, e che sono tuttora minacciati.  Questo episodio non deve passare in sordina. Anche per l’esempio che viene dato agli alunni. I violenti devono capire che non possono essere superiori alle leggi e alle norme. Siamo in uno Stato di diritto e la scuola è un luogo sacro da non dissacrare  con comportamenti criminali. Se vogliamo che lo Stato sopravviva, dobbiamo  contare sulla scuola che è il luogo della cultura e della democrazia. Nostro secondo obiettivo è il sostegno alla categoria e alla professoressa aggredita. Vorremmo organizzare, quindi, una iniziativa, forse una fiaccolata, da tenere in quel quartiere - conclude Castellana Sarà una manifestazione anti-violenza» ha concluso Galasso.

Il caso finirà anche sul tavolo del Parlamento con l’interrogazione annunciata dalla senatrice del PD, Valeria Valente. «Presenterò un’interrogazione parlamentare  sull’aggressione all’insegnante  di sostegno della scuola di Scanzano – ha annunciato la Valente - Ciò che è accaduto deve farci riflettere profondamente.  Un’insegnante di sostegno è stata aggredita da trenta genitori inferociti per una presunta  accusa di pedofilia, che a quanto sembra potrebbe essere piuttosto un caso di hackeraggio  - dice Valeria Valente - Gli inquirenti e ora anche l’Ufficio scolastico regionale stanno svolgendo le opportune indagini,  ma intanto bisogna condannare  la violenza, senza se e senza ma. In questa società violenta si sta riaffermando la legge del taglione, per cui di fronte a un torto o a un presunto  torto ci si fa giustizia da sé e a farne le spese sono soprattutto docenti e sanitari e chi lavora in prima linea. Si deve ribadire invece che la strada è affidarsi alla giustizia, sempre. E le scuole  devono essere luoghi sicuri, sia per gli alunni e gli studenti che per gli insegnanti».

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