Cronaca
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Castellammare - Ai domiciliari il killer del clan D'Alessandro divenuto un collaboratore di giustizia

Dal 2016 ha niziato a dialogare con lo Stato confessando diversi omicidi

tempo di lettura: 2 min
di Giovanni De Marco
04/03/2025 18:47:49

Renato Cavaliere scarcerato e ai domiciliari. Il killer del clan D’Alessandro, oggi collaboratore di giustizia, è l’autore di numerosi omicidi per conto della cosca di Scanzano. Tra i delitti più efferati a lui attribuiti, spicca l’omicidio del consigliere comunale del Pd, Gino Tommasino, avvenuto il 3 febbraio 2009 mentre la vittima si trovava a bordo della sua auto su viale Europa. La notizia della sua scarcerazione è emersa stamane nel corso dell’udienza del processo “Tsunami”, che vede imputati i vertici del clan D’Alessandro dinanzi al Tribunale di Torre Annunziata. Pentito dal 2016, Cavaliere era stato condannato in via definitiva il 27 febbraio 2020 a 13 anni di carcere, dopo un ricalcolo della pena dovuto alla continuazione con altre condanne già definitive, portando il totale della sua detenzione a 30 anni. Secondo la precedente condanna, l’ex sicario sarebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2039. Tuttavia, sembra che grazie ai benefici previsti per i collaboratori di giustizia ha ottenuto la detenzione domiciliare con 15 anni di anticipo. La scarcerazione di Cavaliere avviene in un momento particolarmente delicato per la giustizia campana. La scorsa settimana, infatti, il pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Giuseppe Cimmorotta, ha chiesto per lui un’ulteriore condanna a 12 anni di reclusione nell’ambito del processo in corso con rito abbreviato davanti al GUP Federica De Bellis. Le nuove accuse riguardano una serie di omicidi e agguati avvenuti negli anni passati a Castellammare di Stabia e nelle zone limitrofe, episodi che hanno contribuito a consolidare il dominio criminale del clan D’Alessandro sul territorio. La decisione di concedere i domiciliari a un sicario di tale calibro solleva interrogativi e polemiche, soprattutto tra i familiari delle vittime e coloro che hanno combattuto contro la criminalità organizzata. La figura di Renato Cavaliere è centrale nelle dinamiche della camorra stabiese, e la sua collaborazione con la giustizia ha sicuramente contribuito a far luce su numerosi crimini, ma la sua scarcerazione così anticipata potrebbe alimentare nuovi dibattiti.

 

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