Un'altra giornata da incubo per gli automobilisti lungo via Cosenza, arteria strategica per la viabilità dell’area stabiese. Traffico paralizzato, clacson impazziti e nervi tesi: il caos sembra ormai una costante per chi si muove lungo la strada che collega Gragnano e Santa Maria la Carità con il cuore della città.
Già a partire dall’altezza del rione San Marco, le code iniziano ad accumularsi. È qui che le prime auto in doppia fila cominciano a rallentare il flusso, costringendo gli altri veicoli a manovre azzardate per superare gli ostacoli. Ma il peggio arriva più avanti: dall’incrocio con via Gabriele D’Annunzio fino al viale Europa, il panorama si ripete ogni giorno con puntualità disarmante.
Mezzi fermi nei pressi dei binari, in attesa di passeggeri o con le quattro frecce accese in modalità “sosta creativa”, occupano una corsia intera, trasformando il tratto in un imbuto senza vie d’uscita. Il punto più critico resta l’area davanti alla farmacia Gava: qui le auto parcheggiate in divieto si sommano a quelle in attesa, creando un vero e proprio collo di bottiglia che manda in tilt l’intera circolazione.
Non basta la segnaletica, non bastano i divieti. La mancanza di controlli visibili alimenta l’abitudine di chi si concede una sosta rapida senza curarsi delle conseguenze. Nel frattempo, il traffico si accumula, il tempo si dilata, e i cittadini restano intrappolati in una routine quotidiana che ha il sapore della rassegnazione.
Via Cosenza, pensata come collegamento vitale per un ampio bacino di pendolari e residenti, si trasforma ogni giorno in una trappola a cielo aperto. Una situazione che pesa sulla vivibilità della zona e sull’efficienza della rete viaria, già messa a dura prova da una mole di traffico in costante crescita. Mentre le auto continuano a fermarsi dove non dovrebbero, la città si ritrova ancora una volta ostaggio delle cattive abitudini.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»
