ph pixabay free use non associata alla notizia
Gran parte della città di Castellammare di Stabia questa mattina si è svegliata avvolta dal fumo e, soprattutto, da un forte odore acre di plastica bruciata. All’inizio qualcuno ha pensato potesse trattarsi dei fumi sprigionatisi dall’incendio di Caivano. L’amara scoperta, invece, è che quei fumi, quella puzza di plastica data alle fiamme proveniva dalle zone periferiche della città. In particolare, ad essere invase dalla puzza, chissà se anche nociva, sono state le zone del rione San Marco, Varano, Petraro, Annunziatella, Moscarella e Savorito.
«E’ assurdo ciò che accade in queste zone nei periodi di primavera ed autunno – racconta un residente del San Marco – Bruciano sterpaglie e chissà cos’altro. Questa mattina la puzza era terribile già alle 6.30 del mattino. Possibile che nessuna dica nulla? Nessuno controlli e vigili sulla salute dei cittadini? Non si può permettere, ancora oggi, a gentaglia senza scrupoli di avvelenarci. Altro che terra dei fuochi, qui ci ammazzano senza che nessuno alzi un dito» il duro sfogo.
In effetti, questa mattina la puzza di plastica bruciata era fortissima. A dispetto delle altre occasioni che pure abbiamo denunciato, quando il fumo che invadeva le strade della città era “semplice” fumo di sterpaglie accese, questa mattina la puzza era terribile, l’aria irrespirabile.
Il sindaco Vicinanza: «i controlli all’impianto avvenivano periodicamente»