Resterà in carcere a vita Elio Rotondale, 70enne stabiese e fra i più spietati sicari del clan D'Alessandro di Castellammare. La Cassazione ha infatti bocciato il ricorso presentato dai legali dell'uomo che avevano chiesto la trasformazione della condanna dall'ergastolo a 30 anni. I giudici hanno però preferito rifiutare l'istanza e confermare il verdetto della Corte d'Appello di qualche anno fa che aveva già dato parere negativo alle richieste del Rotondale. Per lui le porte del carcere non si apriranno. Il sicario, arrestato quando aveva solamente 29 anni e con alle spalle già diversi omicidi, non potrà fare altro che trascorrere nella casa circondariale in cui è rinchiuso il resto della sua vita. Una decisione dura quella della Cassazione che ha deciso di non dare una nuova possibilità al 70enne stabiese. Le motivazioni non sono state rese note ma alla base ci sarebbero dei problemi tecnici che potrebbero essere chiariti nelle prossime settimane.
La storia di Rotondale si lega inevitabilmente a quella del capo clan Michele D'Alessandro. Il sicario è stato uno dei collaboratori fidati del fondatore della cosca di Scanzano e durante gli anni della sanguinosa faida con gli Imparato, ha scalato le gerarchie del gruppo criminale. Fu arrestato in una maxi retata dei carabinieri e della polizia di Stato nel 1989 quando fu letteralmente blindato il monte Coppola. In quella occasione, quando si sperava di stanare i capi clan della camorra stabiese, furono fermati diversi esponenti di spicco dei D'Alessandro e degli Imparato che avevano seminato il panico a Castellammare. Rotondale era fra questi e nonostante i tantissimi anni passati in cella, per lui non ci sarà la possibilità di ritornare a casa.
Di Bari: «Attendiamo fiduciosi la verità». Il sindaco Vicinanza: «Un pezzo della nostra identità è stato lacerato con violenza». Ruotolo: «Il primo pensiero va alla famiglia Parlato. La città è parte lesa.»