Un patrimonio da 900mila euro in appartamenti nella periferia nord di Castellammare di Stabia. Beni acquisiti grazie all'attività di estorsore che conduceva per il clan D'Alessandro di Castellammare di Stabia al quale era legato tramite la parentela con il boss Paolo Carolei. È questa la storia di Francesco Cascone, 58enne stabiese che è finito ieri all'interno di una maxi operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata che hanno posto sotto sequestro alcune delle sue proprietà. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per essere stato arrestato durante l'inchiesta Golden Gol che ha visto il fermo anche del boss Carolei, ieri è stato raggiunto dai militari oplontini in sinergia con quelli di Castellammare di Stabia. Per le forze dell'ordine il vasto patrimonio immobiliare (che consisteva in un appartamento in via Annunziatella, un altro in via Fosso della Luna e un altro ancora in via Pioppaino) era stato acquisito grazie all'attività che conduceva per la cosca di Scanzano. Un'accusa non da poco evidenziata e avvalorata da un lavoro certosino che ha visto lo studio delle dichiarazione dei redditi fino agli anni Novanta. Fra quello che dichiarava e quello che possedeva c'erano inevitabilmente delle irregolarità che di fatto sono state riscontrate dagli inquirenti. Il parente del boss Carolei quindi finisce al centro del decreto di sequestro perdendo il suo vasto patrimonio immobiliare.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»