«Ho iniziato a dubitare di lui quando ho visto i suoi comportamenti ambigui. Guardava film di camorra e rideva su persone con problemi fisici». Monica, una mamma stabiese, vuota il sacco nel corso della trasmissione Pomeriggio Cinque e si affida alle telecamere per raccontare gli abusi psicologici e sessuali di cui sono rimasti vittime i suoi figli ad opera del santone Giulio Massa, ex fruttivendolo in odore di santità. Originario di Montecorvino Rovella, Carmine Massa, detto Giulio, frequentava il Santuario dell’Avvocatella a Cava de’ Tirreni, salito alla ribalta per una Madonnina che lacrimava sangue e per le presunte stimmate. «Le abbiamo viste. - spiega Monica - A me sembravano placchette simili a bruciature, come crosticine. Inizialmente mi sentivo fortunata, una privilegiata, per la sua presenza costante accanto a noi. Ma poi col tempo mi sono accorto di alcuni suoi atteggiamenti strani. Una volta disse a mia marito che avrebbero dovuto essere più intimi». Il veggente di Montecorvino aveva creato anche una stretta cerchia di seguaci, ma un ragazzo del sud America ha ribaltato la sua immagine, raccontando di essere stato molestato più volte e di aver raccolto video e messaggi scambiati con il santone, pubblicandoli poi su Facebook. Video e messaggi a cui fa riferimento anche il padre esorcista metelliano don Gennaro Lo Schiavo e finiti sulla scrivania dell'arcivescovo di Salerno. «I miei figli sono stati attaccati dopo aver vissuto un abuso. - racconta Monica - Non potevo restare in silenzio davanti a tutto questo. Quest'uomo potrebbe andare altrove e proseguire nelle sue azioni». Ma intanto l'indagine ecclesiastica e quella della procura potrebbero incastrare l'uomo intorno al quale il cerchio pian piano si sta stringendo.