Dolore e lacrime all’ultimo saluto per Carmine Parlato, una delle quattro vittime della tragedia della Funivia, risalente allo scorso giovedì. Nel primo pomeriggio presso la Cattedrale di S. Maria Assunta e San Catello, al cospetto di tutte le autorità civili e militari, si è svolto il rito funebre. Una ferita, per i familiari di Carmine e per la città, ancora aperta, sulla quale Castellammare vuole che si faccia chiarezza. Tra commozione e rabbia, la moglie Elvira rivolge un appello accorato a fare luce sulla vicenda, preceduto da una lunga lettera lasciatagli dal marito in occasione del loro 25esimo anniversario di matrimonio. «Ora Carmine è un angelo del paradiso, insieme al suo amatissimo papà. A noi tocca sopravvivere a questo dolore immane: oggi, domani e per tutti i giorni della nostra vita. La morte di Carmine e delle altre vittime, un sincero e doveroso pensiero va anche a loro che in quel momento erano la sua famiglia. Merita risposte. Queste vite spezzate, chi stava portando il pane a casa e chi il momento piacevole lontano dal proprio paese, visitando un vanto della nostra città, non deve rappresentare un clamoroso fatto di cronaca che dopo qualche tempo finirà nel dimenticatoio bensì sia un punto di svolta tra passato e futuro. Mi rivolgo ai suoi colleghi, partendo dall’ultimo al primo, a chi doveva proteggere i suoi dipendenti e i suoi viaggiatori di assumersi ognuno le proprie responsabilità con coscienza e onestà. Ma non solo in quella circostanza ma soprattutto per il prima. Quello che è successo non può essere una conseguenza di quel momento, non possiamo accettare la ‘fatalità’ o come si dice ‘era giunta l’ora’. No. Carmine e i viaggiatori altrimenti non sarebbero morti. Questo mio grido di dolore rappresenta la voce di Carmine, il primo passo a dargli giustizia, che non ce lo ridarà, ma un sollievo per noi che chi con negligenza e leggerezza ha messo a repentaglio la vita di esseri umani ne risponda. Ora è finito il momento di plauso per la persona di Carmine, sicuramente graditi. Li aggiungeremo ai nostri, servandoli nel profondo del nostro cuore. È il momento delle risposte ai nostri perché e della verità. È il momento di chi si pensa amico e collega sincero di dimostrarlo con i fatti oltre le parole. Carmine sarò la tua voce e tu il nostro angelo, insieme a nonno Mario e nonna Rachele, ad accompagnarli in questo tortuoso cammino. È una promessa che ti faccio e manterrò fino alla fine dei miei giorni». Le parole di Elvira Arpino risuonano nella Cattedrale dove le istituzioni, gli amici e i colleghi di Carmine Parlato - operatore Eav vittima della tragedia della funivia - erano presenti per l'ultimo saluto al 59enne morto a seguito della caduta della cabina.
Di Bari: «Attendiamo fiduciosi la verità». Il sindaco Vicinanza: «Un pezzo della nostra identità è stato lacerato con violenza». Ruotolo: «Il primo pensiero va alla famiglia Parlato. La città è parte lesa.»