L’Amerigo Vespucci farà tappa a Castellammare di Stabia. Giovedì 5 e venerdì 6 ottobre la nave scuola attraccherà nel nostro porto davanti a quei cantieri navali che nel 1931 ne segnarono il varo in mare. Un ritorno a casa per una delle navi più belle del mondo, che per due giorni sarà ormeggiata al largo della costa stabiese, “guardiana” della tradizione e della storia centenaria dei cantieri.
Risale al 13 settembre del 2011, esattamente a 6 anni fa, l’ultima “visita” della Vespucci a Castellammare. Era l'anno del suo 80esimo anniversario, in concomitanza incidenza con il 150esimo dell'Unità d'Italia. Nell’occasione furono organizzati grandi festeggiamenti con la regia dell’amministrazione comunale allora guidata dal sindaco Luigi Bobbio e dall’assessore alla cultura Antonio Coppola.
Ogni volta che il vascello più famoso al mondo giunge a Castellammare gli animi degli stabiesi subiscono sempre grosse emozioni. La sua presenza è vista anche come un omaggio alla cantieristica stabiese, ma anche una speranza che la stessa possa continuare ancora a lungo negli anni.
La Vespucci giunge a Castellammare direttamente dal suo ultimo viaggio negli Stati Uniti dove ha condotto l’ottava tappa della Campagna d’Istruzione 2017. Un viaggio proseguito poi da New York verso le isole Azzorre, quindi la lunga attraversata atlantica verso il Mediterraneo.
Il Capitano di Vascello Angelo Patruno, capitano della Vespucci, guiderà dunque la nave verso Castellammare, in un ideale filo conduttore tra l’Italia e l’America.
Il Vespucci fu progettato nel 1930 dall'ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio navale e direttore dei Regi cantieri navali di Castellammare di Stabia, riprendendo i progetti del veliero Monarca, l'ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie. La nave-scuola fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia. Partì completamente allestita il 2 luglio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito. Il suo compito fu quello di affiancare la Cristoforo Colombo nell'attività di addestramento, e venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola insieme alla Colombo e ad un'altra nave minore, facendo varie crociere addestrative nel Mediterraneo e nell'Atlantico. Il motto della nave, ufficializzato nel 1978, è «Non chi comincia ma quel che persevera» ed esprime la sua vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»