Assolti dall’accusa di estorsione due esponenti di spicco del clan Cesarano di Ponte Persica. Nicola Esposito e Giovanni Cesarano sono stati ritenuti non colpevoli dei reati a loro carico emersi durante l’inchiesta Olimpo che vede alla sbarra anche altri camorristi ed imprenditori. I giudici del tribunale di Napoli presso cui si sta svolgendo il processo non ha ritenuto colpevoli i due imputati per i reati di estorsione. Lo riporta oggi Metropolis nel cui articolo si ricostruiscono anche i motivi che avevano portato alla sbarra Esposito e Cesarano. Per il primo, infatti, sono cadute le accuse di estorsione ai danni del titolare di un supermercato, mentre per il secondo quelle ai danni di un ingegnere che stava seguendo dei lavori a Pompei.
Sono invece arrivare le condanne per i collaboratori di giustizia Salvatore Belviso, Pasquale Rapicano e Renato Cavaliere che sono stati ritenuti colpevoli di estorsione ai danni dell’imprenditore stabiese Adolfo Greco. Come si legge sempre su Metropolis in edicola oggi, i tre avrebbero estorto a Greco, in varie occasioni e per diverse circostanze, svariate migliaia di euro. Richieste sempre avanzante con minacce di ritorsioni.
Un processo che prosegue e vede alla sbarra i vertici dei clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia nell’ambito di un giro di estorsioni che avrebbero messo in ginocchio diversi imprenditori dell’area stabiese.
Di Bari: «Attendiamo fiduciosi la verità». Il sindaco Vicinanza: «Un pezzo della nostra identità è stato lacerato con violenza». Ruotolo: «Il primo pensiero va alla famiglia Parlato. La città è parte lesa.»