E se la rapina all'ufficio postale di via Panoramica fosse stata commissionata dai D'Alessandro? È questa l'ipotesi sulla quale sta lavorando la Polizia di Stato di Castellammare di Stabia pochi giorni dopo il colpo portato a termine nei locali di Scanzano, zona collinare stabiese. La camorra della città delle acque non poteva non sapere quello che sarebbe successo alle Poste lo scorso venerdì. A confermare questa tesi ci sono alcuni punti chiave della storia. In primis la banda conosceva alla perfezione gli orari degli spostamenti del personale e dell'ufficio in generale: il basista è sicuramente di Castellammare. In più l'auto con la quale hanno sfondato il muro retrostante alle Poste risulta essere rubata pochi giorni fa nel comprensorio stabiese (è stata poi abbandonata subito dopo il colpo). Inoltre, avendo portato a termine la rapina all'interno della roccaforte dei D'Alessandro, in quello che potrebbe essere considerato il centro direzionale del mondo criminale stabiese, appare impossibile che i malviventi abbiamo agito senza il consenso della famiglia. Tutte le ipotesi, comunque, devono essere prese in considerazione: gli inquirenti non vogliono lasciare nulla al caso. I malviventi hanno portato via circa 100mila euro in quanto hanno colpito nel momento in cui il furgoncino portavalori aveva appena ricaricato l'ufficio postale con i soldi che sarebbero stati utili per i pagamenti allo sportello. Attraverso il sistema di videosorveglianza della città di Castellammare al momento si sta cercando di ricostruire il percorso che hanno fatto i rapinatori nei momenti in cui sono scappati via da Scanzano. Secondo una prima ricostruzione, i tre si sarebbero allontanati con alcuni scooter per poi, probabilmente, raggiungere una vettura parcheggiata in un luogo isolato. La caccia alla banda è appena iniziata.