Cronaca
shareCONDIVIDI

Castellammare - Silenzio sulla città: il giorno dopo la tragedia di Monte Faito

È come se la città si fosse fermata, inchinandosi davanti al dolore. In corso i rilievi dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza la cabina caduta nel vuoto.

tempo di lettura: 2 min
di Giovanni De Marco
18/04/2025 11:49:07

All’indomani della tragedia di Monte Faito, Castellammare ha cambiato respiro. È come se la città si fosse fermata, inchinandosi davanti al dolore. Le strade, solitamente animate da clacson, motori e voci sovrapposte, sembrano ora camminare in punta di piedi. I rumori si sono spenti, come se la città stessa avesse deciso che non è il momento di parlare, non è il momento di distrarsi. È il momento del silenzio.
Quel silenzio che pesa, che non è assenza ma presenza: presenza di assenza. Assenza di chi non c’è più, di chi in quella cabina aveva affidato un sogno, un ritorno, un momento. Quel silenzio è rispetto, è incredulità, è dolore che non sa trovare le parole giuste. La gente si guarda, si riconosce nello stesso turbamento, e si scambia parole sussurrate, frammenti di pensieri strozzati: “Hai sentito?”, “Com’è potuto succedere?”. E poi di nuovo silenzio. Perché nulla sembra abbastanza.
Castellammare è ferita. E si vede. Lo si capisce dagli sguardi che si alzano verso il Faito, cercando nel verde della montagna un punto preciso, un luogo che ora fa male solo a nominarlo. C’è chi si ferma, guarda, sospira. C’è chi chiude gli occhi come se potesse così cancellare l’immagine della cabina spezzata, come se bastasse stringere le palpebre per allontanare il dolore, lasciandosi andare a sospiri profondi e increduli.
I cinguettii degli uccelli, in questo silenzio, sembrano quasi fuori luogo, eppure sono vita che continua. Ma anche loro, oggi, sembrano cantare più piano.
È difficile spiegare cosa succede a una comunità quando viene colpita così, all’improvviso, senza senso. Si creano vuoti. Non solo nei luoghi, ma nelle persone. E quei vuoti fanno eco. Si propagano nei bar, nelle scuole, nelle case. Ovunque. Ogni stabiese oggi porta dentro di sé un pezzo di quella tragedia. Perché potrebbe essere stato chiunque. Poteva toccare a noi. Perché nessuno dovrebbe salire su una cabina e non tornare più.

«Lo scenario è complesso - ha spiegato questa mattina l'Ing. Armando De Rosa della direzione regionale dei vigili del fuoco della Campania - Le squadra stanno operando per mettere in sicurezza la cabina. Contestualmente vanno avanti le indagini di polizia giudiziaria su quanto accaduto. L’area di intervento è molto vasta che stiamo riprendendo dal punto di vista fotografico ma anche con rilievi geometrici. Dati che serviranno per fare tutta una serie di analisi».

Castellammare oggi è un corpo che respira con fatica, con un cuore appesantito. Ma è anche una città che sa unirsi, stringersi, sostenersi. Lo farà anche stavolta. Ma ora è tempo di silenzio.

Video
play button

Castellammare - Tragedia del Monte Faito, il sindaco: «Si è spezzato il cavo di trazione»

Il sindaco Vicinanza: «i controlli all’impianto avvenivano periodicamente»

17/04/2025
share
play button

Castellammare - Tragedia del Monte Faito, Di Bari: «Sopralluogo in corso. Attivato il centro coordin

17/04/2025
share
play button

Castellammare - Tragedia sulla Funivia del Faito: almeno quattro morti e un disperso, arrivano le is

17/04/2025
share
play button

Castellammare - Tragedia del Monte Faito, De Gregorio: «Disastro imprevedibile, faremo i dovuti acce

17/04/2025
share
Tutti i video >
Cronaca







Mostra altre


keyboard_arrow_upTORNA SU
Seguici