Ci sarebbe uno stabiese dietro lo spaccio di cocaina nel rione Scampia di Napoli. Un uomo voluto fortemente da Raffaele Imperiale che da Dubai continua a gestire i traffici illeciti nel capoluogo partenopeo. E' questa l'ultima ipotesi della Direzione Investigativa Antimafia che prova da anni a fare terra bruciata intorno alla figura di Lelluccio Ferrarelle per bloccare le sue fonti di guadagno e riuscire a stanarlo dopo un suo passo falso. Secondo quanto avrebbero ricostruito le forze dell'ordine, Imperiale avrebbe indicato ai clan di Secondigliano e Scampia un uomo che starebbe gestendo lo spaccio nel Lotto G, uno dei punti principali del mercato della droga napoletano. E' proprio qui che partì qualche anno fa la faida di camorra fra i Di Lauro e gli Amato con i quali il broker della droga stabiese era riuscito a stringere legami importanti. Proprio a questa cosca garantiva carichi su carichi di cocaina purissima che di fatto veniva venduta contemporaneamente a quella procurata dai Di Lauro facendo arricchire i primi a discapito dei secondi. Una volta scoperto il tutto, lo scontro armato fu inevitabile.
E ora, alle spalle dei clan napoletani che non hanno mai smesso di seguire le indicazioni di Imperiale, ci sarebbe uno stabiese. 'O Castellon' sarebbe il suo soprannome secondo quanto emerso all'interno di alcune indagini delle forze dell'ordine e dalle relative intercettazioni. Che "Lelluccio Ferrarelle" ancora oggi sia un personaggio determinante nello spaccio e nel rifornimento di cocaina, lo dimostrano le inchieste giudiziarie. Solo qualche settimana fa furono arrestate 15 persone colpevoli di essere vicine al broker della droga di Castellammare nella gestione del traffico internazionale degli stupefacenti. A Scampia ci sarebbe quindi un uomo di fiducia che sarebbe in grado di controllare le entrate e la corretta vendita della sostanza stupefacente. Gli inquirenti sarebbero già a lavoro per risalire alla sua identità e consegnarlo alla giustizia nel minor tempo possibile.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»