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Castellammare - Stabia terra dei fuochi

E' quanto verrebbe da dire guardando e commentando quanto sta accadendo negli ultimi giorni nella città delle acque. In particolare, sono due gli episodi che destano preoccupazione nella popolazione stabiese.

tempo di lettura: 2 min
di Simone Rocco
28/08/2015 10:27:23

Castellammare terra dei fuochi. E' quanto verrebbe da dire guardando e commentando quanto sta accadendo negli ultimi giorni nella città delle acque. In particolare, sono due gli episodi che destano preoccupazione nella popolazione stabiese.
A due giorni dall'incendio che ha divorato diverse quintali di rifiuti sversati in maniera abusiva, dal terreno misto a spazzatura di dubbia entità è ancora visibile del fumo. Si tratta di un denso fumo grigio che viene sprigionato da un cumulo di rifiuti bruciati. È quanto sta accadendo in queste ore in via Cupa San Marco, una stradina di collegamento tra le periferie di Castellammare (rione San Marco, quartiere Petraro e Moscarella). Bisogna ricordare che l'incendio è scoppiato due notti fa e i vigili del fuoco ci hanno messo diverse ore a domare le fiamme. Qualcosa, però, sta continuando a bruciare sotto i detriti. L'odore acre e il fumo si notano distintamente dalle auto di passaggio.
E non è tutto. Come ormai accade puntualmente da diversi anni in questo periodo, sempre nella zona del Rione San Marco, i cittadini ogni mattina vengono svegliati all'alba da un acre e fastidioso fumo che si espande su tutta l'area. Si tratterebbe di fumo generato da fuoco accesso per bruciare sterpaglie. Non siamo riusciti ancora ad individuare il punto esatto dove queste fuoco viene appiccato, ma l'area è quella a ridosso dello stadio Romeo Menti. Di qui, il fumo - che potrebbe anche essere nocivo per la salute dei cittadini - si estende su tutta una vasta area, tra l'altro densamente popolata. Il fumo entra sin dentro le case dei residenti, svegliandoli dal sonno. L'aria è irrespirabile per almeno una mezzoretta. L'orario è sempre lo stesso: dalle 6.30 alle 8:00. Come detto, si tratta di un "rituale" che si ripete ogni anno in questo periodo. Evidentemente, deve trattarsi di un contadino che ripulisce i suoi terreni dalle sterpaglie ed invece di smaltire come prevede la legge, violandole, gli dà fuoco. Come è noto, infatti, è vietato dare alle fiamme foglie e sterpaglie varie che, invece, vanno smaltite come rifiuto secco indifferenziato. Sarebbe il caso che gli enti preposti vigilassero su questa probabilmente nociva attività.

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