Al momento, infatti, non è stato possibile capire né i motivi del gesto né perché quell'uomo si trovasse lì.
tempo di lettura: 2 minÈ un vero e proprio mistero quello al quale stanno lavorando gli agenti del commissariato di Ps di Castellammare. Stiamo parlando del suicidio avvenuto nella tarda serata di lunedì scorso a Castellammare al viale Europa. Al momento, infatti, non è stato possibile capire né i motivi del gesto né perché quell'uomo si trovasse lì. Ma ricostruiamo con gli elementi a nostra disposizione l'intera vicenda. Sono le ore 21 circa quando F. C. di 60 anni, residente a Torre Annunziata, viene trovato morto sul retro della clinica "Villa Stabia". Ad accorgersi di lui sono alcuni pazienti e addetti della struttura che avvertono immediatamente le forze dell'ordine. I poliziotti del locale commissariato di Ps, agli ordini del primo dirigente Pasquale De Lorenzo e del vicequestore Daria Alfieri, si recano sul posto. Il 60enne è morto sul colpo essendosi lanciato nel vuoto da una finestra del corridoio del quarto o del quinto piano (sarà l'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata ad accertarlo). L'uomo, che indossa abiti normali, viene identificato e si procede a contattare la famiglia. In un primo momento si pensa ad un paziente che aveva ricevuto brutte notizie sul suo stato di salute, ma tale ipotesi viene esclusa. Non si tratta di un ricoverato né di un lavoratore della struttura né di qualcuno andato in visita ad un familiare o ad un amico ricoverato. Lì insomma, il 60enne non avrebbe dovuto esserci. Invece era lì. Stando a quanto appreso dalla polizia, F. C. era solito frequentare Castellammare con degli amici dove si vedeva ad un bar: quattro chiacchiere, forse una partita a carte, delle scommesse sportive. Invece di tornare a casa ieri sera il 60enne scapolo e senza un'occupazione fissa, va a Villa Stabia in orario di visite, non viene notato da nessuno e si lancia da una finestra. Le indagini sono ancora in corso, ma con ogni probabilità è stato un malessere che ha tenuto in serbo l'uomo per troppo tempo ad essere decisivo e che lo ha spinto a compiere l'estremo gesto.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»