Cronaca
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Castellammare/Gragnano - Violazione dei sigilli, nuovo sequestro per la piscina di Varano

I carabinieri hanno effettuato il blitz nella giornata di venerdì all'interno del centro sportivo, effettuando il settimo sequestro in ordine cronologico dal 2014 ad oggi per abusivismo edilizio. Per madre e figlio, gestori dello stabilimento, è scattato anche il divieto di dimora.

tempo di lettura: 2 min
di Giancarlo Esposito
05/02/2017 15:37:57

Violazione dei sigilli. Scatta l'ennesimo sequestro per le piscine di Varano, il settimo in ordine cronologico dal 2014 ad oggi per abusivismo edilizio. I carabinieri hanno effettuato il blitz nella giornata di venerdì all'interno delle storiche piscine della società Atlantis Asd, site in via Passeggiata Archeologica in una zona di confine tra Castellammare di Stabia e Gragnano. Il provvedimento era stato già adottato altre volte in passato, ma l'attività sportiva è sempre proseguita. Le forze dell'ordine hanno così fatto irruzione nuovamente nello stabilimento, sequestrando l'impianto per violazione dei sigilli proprio mentre numerosi clienti e appassionati di nuoto stavano svolgendo la loro consueta attività all'interno di una piscina che annovera al suo interno circa 600 iscritti, provenienti perlopiù da Castellammare di Stabia e dai Comuni dei Monti Lattari. Ad imporre il sequestro è stata la Procura di Torre Annunziata, che ha dato disposizione di eseguire il provvedimento ai militari agli ordini del maggiore Pontassuglia in collaborazione con i vigili urbani di Gragnano. Finiscono così nei guai il presidente della società, Elia Spinelli, 70 anni, e suo figlio Angelo Giordano, 44 anni, i quali hanno ricevuto dal Tribunale di Torre Annunziata anche il divieto di dimora a Gragnano, dove risiede l'intera famiglia. Madre e figlio, tuttavia, si sono dichiarati sorpresi per il provvedimento scattato venerdì, dato che riferiscono di aver eseguito i lavori di ristrutturazione delle piscine e di disporre della certificazione dell'Asl, dopo che nello scorso mese di novembre i vigili avevano riscontrato la totale assenza di misure di sicurezza e la mancanza dei certificati di agibilità. Ma è altresì evidente che, essendo scattati i sigilli, le opere sono state effettuate in regime di sequestro, quando il centro sportivo avrebbe dovuto restare chiuso. Il vincolo archeologico rappresenta dunque il grande dilemma che attanaglia gran parte dei residenti nell'area di Varano, molti dei quali attendono ancora di conoscere se potranno regolarizzare la propria posizione o saranno costretti ad incappare nell'abbattimento degli edifici.

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