Non aveva la targa sulla porta ma tutto il resto era come ce lo si aspetta: un moderno «riunito» (poltrona reclinabile e attrezzi, lampada e apparecchio radiografico), camice e mobiletti per i medicinali. Questa volta però la paura del dentista doveva essere davvero giustificata: i carabinieri hanno infatti scoperto che l’odontoiatra che esercitava nel garage trasformato in studio non aveva mai conseguito la laurea. A incappare nei controlli dei militari del nucleo operativo stabiese agli ordini del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Carmelo Rustico è stato F.G., un 40enne gragnanese, denunciato alla Procura di Torre Annunziata con l'accusa di esercizio abusivo della professione. I carabinieri (in collaborazione con personale dell'Asl 5) hanno sequestrato una poltrona odontoiatrica perfettamente funzionante e munita di compressore, ancora acceso quando c’è stata l’irruzione, nonché sterilizzatori per ferri professionali. Secondo quanto si è appreso il sedicente dentista riceveva quotidianamente numerosi pazienti (anche bambini) che necessitavano di cure dentali, tra cui protesi fisse e mobili. Lo studio del resto era abbastanza conosciuto non solo a Gragnano, ma anche negli altri comuni del comprensorio. L'inchiesta, che si sta allargando e punta ad un capillare controllo delle realtà sanitarie attive sul territorio, continuerà anche nei prossimi giorni e potrebbe riservare altre sorprese.
«Non ci posso credere. A Gragnano tutti conoscevano questo studio dentistico e posso assicurare che nessun paziente ha mai avuto dei problemi dopo essere stato in cura da quel medico». Antonio A., commerciante gragnanese era tra i pazienti di F.G., il falso dentista denunciato alla Procura dai carabinieri. È incredulo e non riesce ancora a capacitarsi mentre, insieme ad alcuni amici, apprende la notizia del blitz effettuato ieri mattina dai militari nel centro cittadino. «Soltanto poche settimane fa sono stato in quello studio - continua il racconto - per curarmi un dente. Mi è sembrato tutto in regola, anzi, dirò di più. Quel medico m'ispirava molta fiducia e sembrava molto bravo». Secondo quanto emerso dalle prime indagini, condotte dai carabinieri del nucleo operativo di Castellammare agli ordini del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Carmelo Rustico, erano parecchi i pazienti che si avvicinavano alla poltrona convinti di avere a che fare con un medico abilitato e dotato di regolare titolo per esercitare la professione. Una certezza che è improvvisamente svanita dopo l'operazione dei carabinieri svolta in collaborazione con l'Asl5. Un plauso alle forze dell'ordine è intanto giunto anche dalle associazioni per i cittadini che operano sul territorio gragnanese. «Ben vengano i controlli - afferma Terenzio Morgone, responsabile di Dimensione Civica - visto che in questo caso si tratta di tutelare la salute dei cittadini. Già in passato abbiamo segnalato questa emergenza agli organi preposti, allegando dei dati forniti dall'Associazione Nazionale Dentisti secondo cui sarebbero oltre 15mila i falsi dentisti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nel Napoletano invece (e anche nell'area stabiese) molti si nascondono sia in studi dentistici non regolari, sia in strutture sanitarie dove, grazie a medici compiacenti, operano senza i necessari titoli». Si allarga l'inchiesta delle forze dell'ordine, che già diversi mesi fa portò alla scoperta di altri due falsi dentisti che svolgevano illegalmente l'attività medica a Sant'Antonio Abate. La nuova indagine, che è partita da Gragnano ma che presto si estenderà anche a Castellammare e agli altri centri dei Lattari, ha preso le mosse sulla scorta di alcune segnalazioni anonime giunte nei giorni scorsi ai carabinieri. In una, in particolare, si sarebbe lamentata la scarsa professionalità riscontrata all'interno di uno studio dentistico. In un'altra, poi, sarebbero stati sollevati dei dubbi anche per via delle prestazioni offerte a prezzi più convenienti rispetto ad altri studi. Poi, ultimo ma non meno importante, il caso di una donna stabiese che dopo essere stata in cura da un dentista della zona avrebbe contratto una grave infezione con febbre altissima per più di una settimana e sarebbe stata costretta al ricovero in ospedale. Insomma, quanto basta per far scattare gli accertamenti. Anche nei prossimi giorni così gli inquirenti monitoreranno altri studi del comprensorio stabiese: si tratterà di controlli capillari che serviranno ad accertare la veridicità delle denunce anonime fatte negli ultimi giorni dai cittadini.