Nessuna implicazione nella combine del derby tra Juve Stabia e Sorrento. Il presidente della Juve Stabia Franco Manniello è stato assolto dall'accusa di frode sportiva per non aver commesso il fatto. La sentenza è arrivata stamattina da parte del collegio di giudici della prima sezione penale del Tribunale di Torre Annunziata (presidente Maria Laura Ciollaro, a latere Maria Camodeca e Gabriella Ambrosino), che ha assolto con formula piena il patron delle vespe, accusato di aver svolto un ruolo chiave nella partita truccata del 5 aprile 2009 al Romeo Menti tra Juve Stabia e Sorrento, finita nel mirino degli inquirenti nell'ambito delle due inchieste dell'Antimafia denominate Golden Gol e Golden Gol 2. Assolto anche Michele Cacioviello, accusato di aver riciclato soldi del clan intestandosi l'agenzia Intralot di Pimonte, che sarebbe di proprietà di Antonio Di Martino, figlio di Leonardo 'o Lione. In occasione di quel derby risalente a 8 anni fa, la Juve Stabia vinse 1-0 grazie ad un gol nel finale di Fabrizio Mineo, abile a sfruttare una papera clamorosa del portiere del Sorrento, Vitangelo Spadavecchia, il quale, in base alle ricostruzioni degli inquirenti, aveva scommesso 15mila euro sulla sconfitta della sua squadra, persuadendo alcuni referenti del clan D'Alessandro, coinvolti insieme al clan Di Martino-Afeltra di Gragnano in una vicenda a tinte fosche intorno alla quale oggi potrebbe essersi chiuso definitivamente il cerchio.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»