In merito alla vicenda che vede coinvolto un sacerdote del clero pompeiano, da tempo in servizio presso un'altra struttura ecclesiastica, al centro di una delicata inchiesta della Procura della Repubblica di Massa Carrara, la Curia di Pompei «esprime l'auspicio che l'operato della Magistratura, nella quale si ripone piena fiducia, porti ad un rapido accertamento della verità che sta a cuore a tutti».
«Il sacerdote - si legge in una nota stampa - ha lasciato Pompei da circa un anno. In ogni caso, allo scopo di rendere più liberi gli accertamenti della Magistratura, l’Arcivescovo di Pompei ha invitato il sacerdote ad astenersi dall'esercitare pubblicamente il ministero sacerdotale. Non si può nascondere, perché è vivo, il dolore che provoca l'accostamento del Santuario di Pompei con notizie di questo tipo. La realtà di fede che il Santuario vive ogni giorno, soprattutto in quest'anno del Giubileo straordinario della Misericordia, è sotto gli occhi di tutti e rappresenta, allo stesso tempo, il frutto ma anche il banco di prova della dedizione di tanti sacerdoti chiamati a mettere in pratica quella pastorale della misericordia della quale la "casa di Maria" è luogo privilegiato. La testimonianza più fedele del Santuario, come luogo di preghiera e scuola quotidiana di evangelizzazione, viene dall'afflusso ininterrotto di fedeli in tutte le ore del giorno. Nella loro sensibilità essi avvertono pienamente che a dare 'parola' alle preghiere sono le Opere di carità che continuano a fare corona, anche in questi tempi difficili, al monumento vivo alla Vergine, voluto da Bartolo Longo. Pompei è più che mai storia di fede che non può essere minimamente offuscata da vicende che non le appartengono» conclude la nota.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»