L’integrazione tra varie culture è essenziale per formare una nuova cittadinanza europea senza barriere. Con questo spirito e convinzione, gli studenti della I.C. “Ernesto Borrelli” hanno inaugurato e vissuto la “Settimana dell’intercultura – gli incontri che cambiano il mondo”. L’iniziativa è stata dettata dal progetto “Erasmus+”, il programma di scambio culturale che vede coinvolti l’Istituto sammaritano, una delegazione di studenti polacchi della Szkoła Podstawowa nr 3 im. K. Makuszyńskiego (Polonia) e l’Associazione Active Youth for Europe, finalizzato a costruire ponti culturali fra i Paesi protagonisti del progetto. L’iniziativa, infatti, ha come tema principale non solo l’inclusione sociale ma anche quello di sensibilizzare gli studenti sui temi dell'integrazione, lo scambio interculturale e la conoscenza di contesti e realtà particolarmente significativi, mediante la realizzazione di quattro diverse attività laboratoriali: robotica e città sostenibile, coro, artistico e sport.
La giornata inaugurale è stata Martedi 11 Ottobre, dove gli alunni e i docenti del Coro “Gocce di rugiada” e dell’Orchestra I.C. Borrelli, insieme agli alunni tutor, ai docenti di Inglese e a tutto lo Staff, hanno accolto nella Sala Teatro la delegazione della Scuola Polacca e i referenti dell’Associazione, dando inizio al progetto erasmus che si concluderà domani, 17 Ottobre con la “Caccia al tesoro” presso il cortile della scuola media sammaritana.
Particolarmente formative ai fini dello scambio culturale sono state “la serata interculturale italiana” e “la serata interculturale polacca”, nonché la condivisione della visita congiunta alla Città di Napoli, dove i ragazzi hanno potuto sperimentare in prima persona il confronto e il dialogo per essere davvero cittadini europei e realizzare quel rispetto reciproco che dovrebbe essere alla base dei valori dell’UE.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»