Cronaca
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Sant'Antonio Abate - Da macellaio a boss delle cerimonie, la parabola di Don Antonio Polese. Domani alle 15 l'ultimo saluto

Il suo cuore ha smesso di battere stamattina all'età di 80 anni presso la clinica Pineta Grande a Castel Volturno. A San Gregorio Armeno è apparsa già la statuina del boss. Ironia del destino, oggi La Sonrisa ha ospitato un matrimonio.

tempo di lettura: 3 min
di Giancarlo Esposito
01/12/2016 22:10:39

Si terranno domani alle ore 15.00 presso la chiesa di Sant'Antonio Abate i funerali di Antonio Polese, il boss delle cerimonie il cui cuore ha smesso di battere stamattina all'età di 80 anni presso la clinica Pineta Grande a Castel Volturno, dove era stato ricoverato nei giorni scorsi in seguito ad uno scompenso cardiaco, risultatogli poi fatale. I medici della clinica casertana si erano resi conto subito della gravità delle condizioni di Polese e avevano chiarito che era necessario intervenire chirurgicamente per risolvere il problema al cuore, restando in attesa che il quadro clinico si stabilizzasse per poter poi effettuare l'operazione, ma col passare del tempo sono subentrate nuove complicanze che hanno causato il decesso di Don Antonio. La camera ardente è stata allestita nel suo ormai celebre “castello”, La Sonrisa, struttura ricettiva di cui era il patron, ed è stata gremita amici e fan, che con grande compostezza hanno voluto rendere omaggio al defunto. Polese da ragazzo aveva interrotto gli studi alla quinta elementare per svolgere l'attività di macellaio, ma la sua ambizione lo aveva indotto a costruire una struttura ricettiva in aperta campagna grazie alla quale ha fatto fortuna, ottenendo persino la laurea ad honorem in Scienze del Turismo dall'Ordine dei Cavalieri Crociati di Malta. Don Antonio, tra l'altro, di recente era salito alla ribalta nazionale per lo show televisivo “Il boss delle cerimonie”, docu-reality trasmesso da Real Time e giunto quest'anno alla sua quarta stagione, che narra le tradizioni e i riti di matrimoni, compleanni e anniversari all'interno del Grand Hotel. Le prime avvisaglie del malessere che è costato la vita a Don Antonio erano emerse il 31 ottobre scorso, quando il boss era stato ricoverato presso l'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia a causa di uno scompenso polmonare. I medici del nosocomio stabiese erano riusciti ad intervenire in tempo per sottoporlo a una serie di cure che in un primo momento sembravano aver scongiurato il peggio. Il boss era anche apparso davanti alle telecamere in compagnia del prof. Aniello De Nicola, primario del reparto di rianimazione dell'ospedale San Leonardo, rassicurando i fan circa le sue condizioni di salute. «È un paziente ideale - aveva affermato il primario -. Quando è arrivato qui gli ho detto che lui è il boss delle cerimonie ma io sono il boss della rianimazione, così abbiamo subito rotto il ghiaccio e tutto è andato a gonfie vele». Si è trattato, tuttavia, dell'ultima apparizione pubblica di Don Antonio, che successivamente era stato trasferito all'ospedale Monaldi di Napoli per ulteriori accertamenti atti a verificare le sue condizioni prima del ritorno a casa. Il quadro clinico, evidentemente, era piuttosto compromesso e la situazione è precipitata di colpo ieri mattina, quando la notizia del decesso ha gettato nello sconforto i familiari e i fan, in lutto per la scomparsa di un'autentica star della tv nazionale. L'eco mediatica per la sua morte è stata enorme e in tempi record a San Gregorio Armeno è apparsa la statuina di Don Antonio. È stato Marco Ferrigno ad inserire il boss nel suo immaginario presepe legato al mondo dell'attualità, un omaggio ad una figura che negli ultimi anni ha fatto indiscutibilmente parlare di sé. Per un'ironia della sorte, nel giorno della scomparsa di Polese, “La Sonrisa” era pronta ad ospitare una festa matrimoniale, cerimonia che si è svolta regolarmente nelle sale del castello, in pieno stile “the show must go on”. Domani ai funerali sono attese oltre migliaia di persone, desiderose di dare il proprio commiato a Don Antonio, il cui castello da oggi, senza di lui, sarà un po' più vuoto.

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