Tra chiusure per eventi e rotture infrastrutturali, la viabilità è al collasso Una giornata davvero difficile per chi si è trovato a percorrere la tratta tra Vico Equense e Castellammare di Stabia. Già dal primo pomeriggio, lunghissime code di auto hanno costretto molti automobilisti a spegnere i motori, con attese interminabili che hanno messo a dura prova la pazienza di tutti.
La chiusura parziale di Vico Equense per il Social World Film Festival, un evento culturale di grande richiamo, ha complicato ulteriormente la situazione, creando deviazioni e limitazioni al traffico. A questo si è aggiunto il consueto rientro domenicale dei turisti dalle località balneari, trasformando la viabilità in un vero e proprio incubo.
Particolarmente critica è stata la situazione nella galleria che collega Vico Equense a Castellammare di Stabia, dove il traffico è stato bloccato per oltre 30 minuti in alcuni tratti. Anche i motociclisti, solitamente più agili nel traffico, si sono trovati a fare i conti con rallentamenti significativi.
E non è tutto: la chiusura del tratto di Pozzano a Castellammare, a causa della rottura di una conduttura idrica avvenuta qualche settimana fa, ha peggiorato ulteriormente la viabilità. Questa interruzione ha costretto ulteriori flussi di traffico sulle già congestionate strade della zona.
Le immagini scattate dagli automobilisti intrappolati raccontano una scena di caos e frustrazione: veicoli fermi e persone costrette a lunghe attese. Le autorità locali sono intervenute per cercare di gestire la situazione, ma la combinazione di eventi ha reso estremamente difficile il ripristino di una normale circolazione.
Questa giornata di disagi evidenzia quanto sia urgente migliorare la pianificazione della viabilità, specialmente nei periodi di alta affluenza turistica e durante eventi importanti. Una gestione più efficace dei flussi di traffico e una comunicazione tempestiva ai cittadini potrebbero alleviare i problemi in situazioni simili.
Di Bari: «Attendiamo fiduciosi la verità». Il sindaco Vicinanza: «Un pezzo della nostra identità è stato lacerato con violenza». Ruotolo: «Il primo pensiero va alla famiglia Parlato. La città è parte lesa.»
