Da Luca Matarese a Salvatore Esposito: due stabiesi al 100%, cresciuti troppo in fretta, e che sono stati costretti per esigenze a salutare la propria città, Castellammare di Stabia. Il giocatore del Frosinone ha potuto salutare la sua gente settimana scorsa, al Romeo Menti, davanti alla sua curva, ai suoi parenti ed amici. Il calciatore del Chievo lo farà questa sera, al Bentegodi, dove affronterà la sua squadra del cuore, la Juve Stabia. A guardarlo, sicuramente la sua famiglia e i suoi fratelli, Sebastiano e Pio. Emozione, tanta: contro i colori gialloblu non sarà mai facile. Una partita dal sapore diverso, speciale. Il papà Agostino lo supporterà dagli spalti col cuore diviso a metà. Salvatore, in questa stagione, male non ha fatto con la maglia del Chievo Verona. E’ arrivato qualche tempo fa il primo goal in serie B. Contro il Cosenza, Esposito ha sorpreso il portiere avversario con una punizione. Specialità della casa. Non è stato sempre facile per lui. L’anno scorso il ragazzo è stato mandato a farsi le ossa in serie C, dalla Spal, per cui ancora è tesserato. L’esperienza col Ravenna è stata formativa e ha permesso a Salvatore di crescere professionalmente nonché umanamente, guidato da un ex Juve Stabia, senza farlo apposta. Jidayi, ex mediano delle vespe, ha condiviso la sua esperienza con il giovane calciatore. Da centrocampista a centrocampista, anche se con caratteristiche profondamente diverse. Salvatore Esposito è un giocatore moderno, che in campo è in grado di interpretare entrambe le fasi, bravo coi piedi. Un regista 2.0. Un futuro luminoso, una carriera tutta da costruire per il classe 2000: la bellissima storia di Salvatore Esposito, dal Cicerone al Bentegodi. Con un sogno nel cuore: arrivare in serie A e, un giorno, chissà, vestire la maglia della propria città.