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Juve Stabia - Casertana 1-0 - Il sorriso di mister Pagliuca. «Vittoria del gruppo. Sappiamo dov'è Itaca, dovessimo raggiungerla saremmo felicissimi»

«Partita difficile contro una squadra forte ben chiusa, i ragazzi sono stati meravigliosi. Il nostro è un viaggio formativo, non un'ossessione». Andreoni. «Tifosi straordinari, nel finale ti portano a dare l'anima per festeggiare con loro» 

tempo di lettura: 4 min
di Gioacchino Roberto Di Maio
05/03/2024 01:49:31

Mister Guido Pagliuca

La Juve Stabia si aggiudica di misura il derby con la Casertana. Occorre un rigore realizzato da Candellone al 36’ della ripresa per sbloccare un match dominato dalle vespe dopo una prima frazione per ampi tratti equilibrata. Al termine della sfida mister Guido Pagliuca tesse le lodi della propria squadra ribadendo la compattezza di un gruppo straordinario. «Abbiamo affrontato una squadra molto forte – precisa il tecnico gialloblù –, soprattutto nel primo tempo non è stato semplice affrontare una Casertana molto chiusa come all’andata. Giocare nello stretto non è mai semplice, poi vien da sé che chi difende e riparte tolga qualcosa in termini di spazi a chi attacca. I ragazzi sono stati molto bravi nel recupero palla immediato e nelle transizioni, concedere solo qualche ripartenza in avvio è stato molto importante per l’andamento della gara. Un plauso va anche a chi è subentrato per la determinazione dimostrata, a prescindere dal rigore guadagnato da Piscopo. Inizialmente ho preferito Mosti a lui per le differenti caratteristiche tecniche. Questa è la vittoria del gruppo, siamo felici di aver vinto l’ennesimo derby per la nostra città, la nostra gradinata e la nostra gente. Tengo a precisare che il segnale alle avversarie lo lanciamo con la presenza sul campo ancor più che con i risultati, ciò deve essere chiaro. Tutto sommato, con Giugliano e Brindisi abbiamo giocato match simili senza riuscire a sbloccarli, a volte un pareggio non deve essere un dramma se arriva la performance. Le gare vanno analizzate per la qualità del gioco espresso, non si può parlare di rendimento eccezionale o medio solo sulla base del risultato. Siamo consapevoli di aver affrontato un organico che dispone di doppi cambi di qualità, sentirci come la squadra più giovane del torneo che affronta una esperta ci ha caricati ancora di più. Noi siamo gente che lotta e non molla mai, ci piace giocare a calcio anche se a volte non ci riusciamo come vorremmo per merito degli avversari, come è avvenuto nel secondo tempo con la Turris. Questa è stata una bella prova di maturità considerando che eravamo già a conoscenza dei risultati altrui». Ora si guarda già al futuro. «Viviamo questo campionato come un viaggio formativo, abbiamo in mente dove è Itaca e se dovessimo riuscire raggiungerla saremmo felicissimi. In caso contrario, la società sarà orgogliosa di noi per quanto costruito. Tutto l’ambiente deve continuare a spingerci, tutto ciò per noi è motivo di entusiasmo e non un’ossessione. Chiaramente sul piano personale fa felici ascoltare i cori dedicatimi, poi vien da sé che il merito sia tutto dei ragazzi che sono fantastici, della società, del mio staff e solo dopo vengono i miei. Al Latina penseremo poi, alla ripresa degli allenamenti valuteremo le condizioni di tutti e decideremo il da farsi. Ho visto giocare i laziali contro nostre precedenti avversarie, dovrò studiarli con attenzione. Ora ci faremo una bella dormita e saremo di nuovo all’opera per difendere il nostro puzzle». Felice per il risultato è Cristian Andreoni, diventato titolare da qualche partita a questa parte. «Più che chi gioca – spiega il terzino delle vespe –, è fondamentale che la squadra vinca. Giocare dinanzi a questa tifoseria è straordinario, l’incitamento nel finale ti porta a dare l’anima anche quando le energie latitano pur di andare poi a festeggiare con loro. Affrontare Tavernelli non è stato semplice, è un buon giocatore dalla grande rapidità. La mia posizione in campo è stata dettata dal modo in cui avevamo preparato la partita. Sul piano personale mi rende orgoglioso il fatto che il mister mi stia dando fiducia, anche se non sarebbe un problema tornare in panchina nelle prossime occasioni. Quando sono arrivato a settembre ho trovato un gruppo splendido che non si è mai fatto influenzare dai risultati, è davvero meraviglioso. Dedico questo successo alla società e a chi ha sempre creduto in me anche quando, dopo i numerosi infortuni, ero rimasto senza squadra per il fallimento del Pordenone e non sapevo se avessi o meno potuto continuare a giocare. Ora il nostro obiettivo deve essere pensare al presente per non perdere la percezione di ciò che stiamo facendo, Il turno infrasettimanale ci impone di concentrarci già sul Latina, avremo pochissimo tempo per preparare un match davvero importante. Guardiamo già al futuro». Il sogno continua.

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