Uno dei match più attesi del girone di ritorno, al punto che la società ha indetto la giornata gialloblù per chiamare a raccolta un'intera città. Sabato alle ore 19:30 si scrive la storia: dopo la pirotecnica vittoria all'Arechi, la Juve Stabia affronta una Salernitana in crisi al Romeo Menti in quello che si preannuncia un derby infuocato. A confronto, due squadre dai pronostici stravolti: da una parte, le vespe che sognano i play-off; dall'altra i granata che lottano per non retrocedere. Una partita che avrà sicuramente un sapore del tutto speciale per un ex giocatore e allenatore. Ciro Ferrara, ex tecnico della Juve Stabia e giocatore della Salernitana, è stato a nostra disposizione per soffermarsi anche sulle sue esperienze con entrambe le squadre: «la Juve Stabia sta facendo un’annata bellissima, storica immagino. Gran parte del merito va al direttore sportivo Matteo Lovisa per l’organizzazione e la pianificazione, e a mister Pagliuca, che ha dato un’impronta importante sia alla squadra che alla piazza. È un allenatore che ha fame, vuole arrivare, è la prima volta che si affaccia in queste categorie e ha la grinta giusta da trasferire ai suoi ragazzi e lo si è visto in questi due anni di permanenza a Castellammare. Ha centrato un obiettivo, la promozione, con disinvoltura, con pochi ritocchi. Hanno saputo mettere su una squadra molto competitiva del campionato di B. Nessuno si aspettava questo exploit della Juve Stabia. Si poteva pensare a un buon campionato, ma che avesse questo rullino di marcia credo che nessuno se lo aspettasse. Sono felicemente sorpreso, perché sono contento per la piazza di Castellammare, una piazza molto calda e che partecipa ai risultati della squadra. Mi sento parte dei tifosi. La mia esperienza mi ha dato questa impronta. Abbiamo ben figurato a Castellammare. Non avevamo una situazione economica brillante, tale da affrontare questi campionati professionistici. Con accuratezza e pazienza siamo riusciti a mettere su una famiglia, che in due anni ha centrato l’obiettivo. Anche la piazza non se l’aspettava: dal passare a una possibile non iscrizione al campionato al vincerlo è un successo di tutte le componenti della Castellammare sportiva. La mia permanenza di 4 anni mi ha reso tifoso della Juve Stabia, come lo sono della Salernitana. Il club granata mi ha visto crescere come calciatore e mi ha formato una parte di me come uomo, essendo stato a Salerno da giovane. I miei figli sono tutti salernitani e potete solo immaginare come porto la piazza nel cuore. Adesso sono diviso da questa partita. Mi sarebbe piaciuto che nessuna delle due avesse bisogno di punti per poter centrare il proprio obiettivo, ma così non è. In questo momento la Juve Stabia è quella che rischia di meno. Le vespe rientrano meritatamente tra le squadre che possono fare i play-off e migliorare la posizione finale in campionato, che può dare loro un vantaggio nei play-off. La Salernitana rischia grosso di retrocedere direttamente. Quindi se proprio dovessi scegliere un risultato, mi farebbe innanzitutto piacere una bellissima partita, all’insegna del divertimento, e che la Salernitana potesse portare un risultato utile per sfuggire alla retrocessione. È un piacere vedere affrontarsi due squadre importanti campane. Mi auguro che due piazze importanti come Salerno e Castellammare possano migliorare e rimanere nel calcio che conta.»
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»
