Martedì sera è stato ospite di "Passione Gialloblù" Guido Carboni, ex tecnico della Juve Stabia. La stagione delle vespe e il suo passato sulle panchine di Juve Stabia e Bari sono stati gli argomenti della chiacchierata.
In primis, ha commentato la stagione fino ad oggi dei ragazzi di Mister Padalino. «E' una squadra diversa da quella del girone d'andata. In questo momento sta bene. Nelle ultime tre partite, esclusa quella con il Bari, ha conquistato sette punti. Facendo tutti gli scongiuri del caso, mi viene da dire che è una squadra in ascesa. Nonostante non abbia ancora avuto la possibilità di vederlo dal vivo, Borrelli mi ha fatto un'ottima impressione. Nel mercato di gennaio la Juve Stabia si è rafforzata in modo omogeneo in tutti i reparti. E, questo è importante perchè bisogna fare bene questa parte finale del campionato per poi presentarsi nel mese che conta, o meglio in quei venti giorni fatidici in cui si decide il campionato. Bisogna avere condizione atletica, fisica e mentale. Ripa e Russo? Sono due ottimi ragazzi. Ripa è stato penalizzato dai tanti infortuni in carriera. Se non li avesse avuti, non sarebbe mai rimasto in C. E' un giocatore di un'altra categoria. E' molto introverso e, se sente di aver fiducia e di star bene, può far male ancora a tante difese. Danilo è una vecchia conoscenza. Sono sicuro che entrambi riusciranno a dare una grande mano a Mister Padalino. Il "caso Mastalli"? Era un mio pallino. Era ed è un ragazzo e un calciatore fantastico. Purtroppo questo infortunio lo ha penalizzato. Aveva avuto delle difficoltà nel recupero. Quando non recuperi bene, commetti errori su errori. Mi spiace molto per quello che è successo anche perchè ci tiene davvero alla squadra. Spero che recuperi e che riesca a tornare il sereno tra lui e la società. Chi mi ha sorpreso? Sarebbe meglio chiedermi cosa mi ha sorpreso. La crescita della squadra giornata dopo giornata. Se sorretta da un briciolo di fortuna, sono convinto che ha grandi chance per poter andare avanti. Non bisogna neanche però correre e perdere la concentrazione. Marzo sarà un mese difficili, viste le avversarie che dovrà affrontare. »
Poi, abbiamo fatto un salto nel passato, analizzando la sua stagione da tecnico gialloblù. «Quella stagione è stata una grande delusione. Pagammo a caro prezzo la partita con il Catania. A Manniello avevo detto che se mi avesse dato due/tre giocatori, che avrebbero potuto fare la differenza, saremmo potuti ripartire. Ma, mi sono trovato davanti una persona sfiduciata e demoralizzata per l'accaduto. Da quella stagione sfortunata, è nata una squadra importante. Rimase in panchina Caserta. E, misero le basi per una squadra importante, che conquistò poi la promozione.»
Infine, abbiamo raccontato anche della sua esperienza in quel di Bari, città in cui ha allenato dal 2004 al 2006. «L'ambiente era spaccato. Ho accettato la chiamata perchè tutti sappiamo dell'importanza della squadra. Il budget era ai minimi storici, complice la retrocessione. Ma, sono convinto di aver fatto il massimo che potevo fare e , proprio per questo, ho lasciato un bel ricordo. Abbiamo ottenuto due salvezze tranquille, nonostante le difficoltà. Non sono rimasto per la terza stagione perchè volevo una squadra un po' più ambiziosa. E, il Presidente mi aveva confessato di non potermela fare perchè persistevano i problemi economici.»
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»