La Juve Stabia solleva il trofeo di vincitrice del girone C di serie C
PORTIERI.
Esposito Matteo 6: Si toglie la soddisfazione di collezionare due presenze nel finale di stagione.
Thiam Ngagne Demba 10: Una autentica saracinesca. I 3 rigori parati contro Brindisi, Turris e Taranto, mixati ad una lunga serie di miracoli che hanno portato in dote punti preziosi, hanno letteralmente fatto innamorare la tifoseria gialloblù. Leggendari i due interventi, sull’accorrente Santaniello prima e su Starita da terra poi, compiuti in pieno recupero nel match di andata contro il Monopoli. Il suo numero di maglia è stato profetico, 20 come i clean sheets collezionati durante la regular season che gli hanno consentito di eguagliare il record di Paolo Branduani, portiere della promozione di quattro anni fa. Le prodezze di Benevento hanno rappresentato l’istantanea perfetta di una stagione straordinaria.
DIFENSORI.
Andreoni Cristian 7.5: Giunto a fari spenti a settembre inoltrato, attende il proprio momento con la determinazione di chi vuole dare il proprio apporto a questa impresa sensazionale. Nel girone di ritorno, quando il minutaggio viene messo da parte, scocca la sua ora e si rivela un motorino instancabile in grado di interpretare con efficacia entrambe le fasi senza disdegnare il ruolo di jolly in caso di cambi di modulo.
Bachini Matteo 8: Una diga invalicabile. L’esperienza accumulata in giro per l’Italia ha riportato a Castellammare un difensore notevolmente più maturo e concreto di quello conosciuto durante il campionato 2017/18. Il tandem con Bellich, rodato in quel di Lucca sotto la guida di Pagliuca, ha rappresentato una garanzia.
Baldi Matteo 7: Macina chilometri sulla fascia destra mettendoci cuore e anima. Nella seconda parte della regular season gli viene preferito Andreoni in nome della maggiore esperienza.
Bellich Marco 10: Uno dei simboli di questa impresa. I suoi stacchi di testa si rivelano determinanti sia nella propria area che in quella avversaria lasciando attoniti gli avversari. Mette a referto ben 8 reti che hanno portato in dote 16 punti, indimenticabili quelle contro Avellino e Benevento. Chiude la regular season realizzando una doppietta da killer puro contro l’AZ Picerno. Letale.
D’Amore Francesco 6: Mette a referto una prestazione convincente da titolare a Messina nel girone di andata, positive le performance nel finale di stagione.
Folino Francesco 6.5: L’uomo degli ultimi minuti si toglie anche la soddisfazione di realizzare un gol contro la Virtus Francavilla. Contro la Turris sostituisce lo squalificato Bellich con grande efficacia, nel finale di stagione fa le veci di Bachini sciorinando prestazioni positive.
Mignanelli Daniele 10: Capitano dentro e fuori dal campo. La doppietta realizzata ad Avellino ha rappresentato il crocevia di questo splendido torneo disputato con la consapevolezza di dover essere la guida di un gruppo di giovani desiderosi di sognare. Con grande umiltà si mette a disposizione del collettivo svariando sia sulla corsia sinistra che, all’evenienza, su quella destra. La zona del campo è relativa, Mignanelli è l’uomo ovunque gialloblù.
CENTROCAMPISTI.
Buglio Davide 8.5: Il centrocampo è il suo territorio di conquista, per la squadra è una garanzia sia in fase di possesso che di non possesso. Sin qui i suoi inserimenti non sono stati premiati dalla gioia del gol, chissà che non possa arrivare in Supercoppa.
Erradi Bilal 6.5: Nel girone di andata si alterna spesso con Romeo dimostrandosi efficace e realizzando un gol prezioso contro la Turris, alla lunga il mix tra il livello crescente della concorrenza e l’abbandono del minutaggio spinge l’allenatore toscano a riscrivere le gerarchie riducendone l’impiego.
Gerbo Alberto 8.5: Riveste il ruolo di saggio del villaggio o, in questo caso, dell’equipaggio in viaggio verso Itaca. Ricopre assieme a Mignanelli il ruolo di capitano e leader della squadra rivelandosi un punto di riferimento di valore inestimabile soprattutto per i più giovani sia all’interno del rettangolo verde che nella vita quotidiana. L’esperienza dei campionati vinti con Latina, Crotone e Foggia si rivela preziosa quando la posta in palio diventa alta.
Leone Giuseppe 10: L’autentico metronomo gialloblù. Durante la scorsa estate ha rappresentato il sogno proibito di tante squadre, lui non ci ha pensato due volte e si è promesso a quel mister Pagliuca che lo aveva già valorizzato a Siena. Con Buglio ricompone il centrocampo toscano divenendo il direttore d’orchestra di una squadra pressappoco perfetta in fase di palleggio. «Leone deve giocare a due tocchi» ripete spesso il suo vate in panchina, lui lo segue alla lettera incantando gli amanti del calcio. I due gol realizzati rappresentano solo un valore aggiunto per una stagione superlativa. Diamante raro.
Maselli Sergio 6: Contribuisce, con i pochi membri della vecchia guardia, a tenere alto l’umore dello spogliatoio. Ironia della sorte, passa al Giugliano pochi giorni dopo averci giocato contro l’unica partita da titolare. Le sue capriole sotto la Curva sono state a lungo un appuntamento imperdibile durante i festeggiamenti per le vittorie.
Meli Marco 8: L’uomo dei gol determinanti. Molteplici problemi di natura fisica lo tengono a lungo lontano dal campo, quando rientra premia la fiducia di mister Pagliuca mettendo a segno reti decisive contro Catania, Picerno, Latina e Sorrento dimostrando che non fosse un caso la volontà dell’allenatore di averlo con sé dopo l’avventura al Siena. Stoico.
Mosti Nicola 7.5: Giunge a gennaio assiema ad Adorante per garantire maggiore qualità alla squadra. Regala sprazzi di talento assoluto come gli assist per Piscopo contro il Monterosi e Adorante contro il Messina, poi a Potenza si mette in proprio realizzando un gol decisivo contro il Sorrento e commuovendosi durante l’esultanza.
Pierobon Christian 6: Giunto al termine del mercato invernale, sostituisce lo squalificato Buglio contro il Messina sciorinando una prestazione positiva. Trova maggior spazio nelle ultime partite dimostrando qualità interessanti.
Romeo Federico 7: Il primo acquisto estivo della Juve Stabia nel girone di andata regala punti preziosi realizzando 3 reti contro Potenza e Monopoli, poi, complice anche qualche prestazione non esaltante e qualche errore di gioventù, rientra nel giro delle alternanze con Erradi e Meli. Nel finale di torneo ritrova il gol contro il Messina sbloccando una partita non facile e contro il Benevento si rivela uomo a tutto campo andando a ricoprire il ruolo di quinto di difesa.
ATTACCANTI.
Adorante Andrea 9.5: Viene ingaggiato a gennaio con il compito di realizzare i gol di cui la Juve Stabia necessita per cullare il grande sogno, lui risponde presente mettendo a segno ben 12 reti decisive per tramutarlo in realtà. Mette umiltà, determinazione e cinismo al servizio dei compagni facendosi trovare sempre pronto all’appuntamento con la finalizzazione. Che sia di piede o di testa il risultato è lo stesso, guardare la doppietta realizzata in 3 minuti contro il Taranto per credere. “O mama, mama, mama, o mama, mama, mama, sai perché mi batte il corazon?” Bomber vero.
Bentivegna Accursio 6: Nei programmi estivi risulta tra i titolari poi, come spesso in passato, una serie di infortuni lo relega al ruolo di comprimario. Quando viene chiamato in causa regala lampi di talento, a gennaio passa al Novara a seguito dell’arrivo di Mosti che ne avrebbe limitato ancor di più l’impiego.
Candellone Leonardo 9: Se non fosse stato annullato, il gol di Benevento avrebbe rappresentato il giusto premio per un campionato da gladiatore. Realizza 10 reti e, soprattutto, si sacrifica per il collettivo macinando costantemente chilometri e andando a pressare gli avversari anche nella metà campo gialloblù. Con l’arrivo di Adorante il suo contributo viene apprezzato ancor più rispetto al girone di andata che lo ha visto portare sulle proprie spalle l’intero peso dell’attacco peccando talvolta di lucidità negli ultimi metri. Encomiabile.
Guarracino Mariano 6: Dopo essersi tolto la soddisfazione di aver indossato la fascia da capitano della Juve Stabia in tutte le categorie a partire dall’Under 15, contro la Virtus Francavilla concede il bis dei primati disegnando una splendida parabola che aggiorna le statistiche indicandolo come il primo calciatore in grando di realizzare almeno un gol con tutte le selezioni. L’orgoglio del settore giovanile ha dinanzi a sé un futuro tutto da scrivere.
Piovanello Enrico 7: Nel girone di andata viene spesso impiegato per spaccare le partite con la sua rapidità, in quello di ritorno viene condizionato da alcuni problemi fisici. Si rivela determinante a Monopoli quando, subentrato nell’intervallo, realizza una doppietta che consente alla Juve Stabia di ribaltare il risultato ed imporsi 3-1. Un jolly spesso prezioso.
Piscopo Kevin 8: L’icona del sacrificio. I 4 gol messi a referto non rendono giustizia ad un attaccante che, soprattutto nel girone di andata, si porta sulle spalle la squadra rincorrendo gli avversari e ripartendo con caparbietà e determinazione. Il baricentro delle vespe spesso si basa sui suoi movimenti nelle due fasi, non a caso Pagliuca a Benevento lo ha lanciato nella mischia per cercare di ripartire con maggiore rapidità. Nel finale di stagione, complice anche qualche fastidio muscolare, si alterna con Mosti subentrando spesso nella ripresa.
Gli altri (s.v.): Garau Ottavio Gabriele, La Rosa Alessandro, Marranzino Pasquale, Picardi Michele, Ruggiero Gennaro, Signorini Alessandro, Stanga Luca.
Mister Guido Pagliuca 10 e lode: L’Ulisse toscano approda ad Itaca. Giunto a fari spenti dopo la complessa avventura al Siena, prende per mano un gruppo di giovani e li accompagna in un percorso di crescita epico. La squadra lo segue con costanza e abnegazione, al punto che cambiare modulo o atteggiamento in campo diviene estremamente semplice e naturale. Con lui in panchina la Juve Stabia non ha mai perso, a conferma dell’importanza della sua figura anche sul piano psicologico. Fondamentale in futuro sarà perfezionare il trasporto emotivo per non privare la squadra della propria guida tecnica e spirituale. La decisione di portare con sé il tandem difensivo di Lucca composto da Bachini e Bellich e il centrocampo di Siena composto da Leone, Buglio e Meli ha rappresentato una scelta vincente che gli ha consentito di velocizzare il percorso di apprendimento collettivo. Riesce a motivare il gruppo partita dopo partita proteggendolo dalle pressioni esterne, come nel caso dei numerosi match giocati dopo gli avversari e dell’obbligo di dover affrontare il delicato match con il Taranto a porte chiuse. Giorno dopo giorno si riscopre uno stabiese verace e sanguigno, non è un caso che il viaggio gialloblù sia stato accompagnato anche dal coro “Noi vogliamo undici Pagliuca”. Condottiero carismatico.
Ds Matteo Lovisa 10 e lode: Realizza un autentico capolavoro mettendo sul piatto della bilancia passione e competenza tali da sbaragliare la concorrenza investendo oltre dieci volte meno di quelle che erano state designate come le candidate alla vittoria del campionato. Gli ingaggi di Adorante e Mosti a gennaio impreziosiscono ulteriormente un collettivo di altissimo livello rendendolo perfetto sia sul piano tecnico che umano. Il suo operato si rivela magnificente al punto da costringere colleghi forse un po’ troppo attempati ad accampare alibi di qualsiasi tipologia pur di non ammettere la superiorità delle vespe. Oro puro.
Presidente Andrea Langella 110 e lode: Per l'artifex maximus di questo miracolo sportivo la scala di valori assume caratteri esponenzialmente superiori. Questa è soprattutto la sua vittoria. Rimasto solo al comando un anno fa, è riuscito a costruire una corazzata solida in tutti i settori consentendo a mister Pagliuca e ai suoi straordinari ragazzi di lavorare con la massima serenità. L’impresa in campo fa il paio con quella amministrativa che, con il processo di ristrutturazione del debito, ha ridato nuova linfa ad un club che ora è davvero diventato un’isola felice. Per la prima volta nella storia la Juve Stabia conquista la serie B con un solo imprenditore al vertice del club, un dato che amplifica il valore del suo operato. E con lui alla guida, con la consueta umiltà e programmazione, il futuro assume contorni sempre più rasserenanti.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»