Il presidente delle vespe accusa di essere stato chiamato ladro dai tifosi in tribuna.
tempo di lettura: 2 minFranco Manniello
Al triplice fischio del direttore di gara, una bordata di fischi ha sommerso la squadra e molte critiche sono state mosse nei confronti del tecnico Braglia. Ma in tribuna, a quanto pare, sono volate parole grosse anche nei confronti della società. "Qualcuno mi ha apostrofato come ladro - ha dichiarato in sala stampa il presidente Franco Manniello - È il colmo. Non sono più disposto a subire questi atteggiamenti. Credo di aver dato qualcosa di buono alla ma città, ma ciò non sembra essere stato compreso. Poi ci sono pseudo giornalisti che scrivono su un opuscoletto e montano i tifosi contro l'allenatore. Ad inizio stagione - continua Manniello - abbiamo preso un allenatore di tutto rispetto, con un curriculum di primo ordine". Di qui la decisione: "Il sottoscritto alza le mani - annuncia il presidente delle vespe - Non so chi possa subentrare, anche perché l'amministrazione è assente. Noi, in qualsiasi momento, anche domani mattina, regaliamo la società".
E' un fiume in piena Manniello che ricorda come "io e Giglio, sono 3 anni che mettiamo soldi nella Juve Stabia, e lo abbiamo fatto solo per passione sportiva. Quindi, essere additati come ladri è il colmo. La mia dignità mi imponeva di fare questa scelta. Chi ci critica - prosegue - è perché gli è stato tolto un microfono".
"Sono pronto a confrontarmi con chiunque - dice ancora Manniello - con i fatti. Dall'inizio siamo stati lasciati soli. Faccio presente che oggi c'erano 500 paganti, qui c'è qualcosa che non quadra. Allora io dico basta. Ho potuto sbagliare, perfetto. Chiedo scusa se non sono riuscito a parlare la Juve Stabia in serie A. Ma nessuno si può permettere di chiamarmi ladro. Abbiamo salvato la Juve Stabia dal fallimento e non abbiamo mai avuto un solo punto di penalizzazione. Le persone che scribacchiano si esponessero, mettessero mano alla tasca, ma per la Juve Stabia e non per qualche altra cosa".
"Non verrò più allo stadio - conclude quindi Manniello - perché se questo è il modo di essere trattato allora è meglio venire allo stadio comprando il biglietto. Non so Giglio, ma io ho terminato la mia esperienza con la Juve Stabia. Sarò ancora in società per gli impegni che ho già preso, ma la mia decisione è di uscire dalla società".
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»