L'au Filippo Polcino, l'allenatore Sandro Pochesci e il ds Giuseppe Di Bari
Mister Sandro Pochesci si è presentato questa mattina ai media. Una nuova avventura attende il tecnico ex Ternana, a poche ore dal fischio d’inizio che vedrà le vespe affrontare questa sera al Menti la seconda del girone: il Crotone. In conferenza sono intervenuti anche l’amministratore unico Filippo Polcino e il direttore sportivo Giuseppe Di Bari per alcuni accenni al mercato di riparazione. Di seguito le dichiarazioni in sintesi:
«Il mister ha immediatamente accettato l’incarico –esordisce Polcino-. È giunto qui con tanto entusiasmo e mi auguro che faccia bene. Pare che Castellammare non sia contenta del nostro operato. Sicuramente potevamo fare di più, ma questa società ha detto che questo doveva essere un anno di assestamento. Oggi ci troviamo in una posizione di classifica che non giustificherebbe critiche nei confronti di questa proprietà. È stato fatto un piano e lo stiamo portando avanti. Per il calcio non ci sono più deroghe. Il calcio italiano non naviga nell’oro: puntiamo sempre a mantenere i conti. I Langella hanno sempre detto che se ci sono altre persone disposte a entrare in società, facciano un offerta. Ma finora nessuna fila di persone disposta a dare una mano alla Juve Stabia. Sicuramente sono in ritardo con il mio programma e me ne scuso, ma siamo stati molto indaffarati. Auguro al mister di fare bene con noi»
«Sapevamo dall’inizio che c’erano delle criticità sul mercato –confessa il ds-, che doveva allinearsi su una politica di assestamento. Ringrazio i ragazzi per tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi e la società per avermi permesso di lavorare con un certo tipo di budget. Nel mercato di gennaio sarei stato vigile. Ma non siamo riusciti a portare giocatori che ci avrebbero permesso di fare quel salto di qualità. Vestire la maglia della Juve Stabia dev’essere un’onore. Ad oggi dobbiamo guardare avanti. Oggi non posso che fare un in bocca al lupo al mister.»
«Ringrazio la società. Quando vieni chiamato solitamente –afferma il neo tecnico Pochesci-, vuol dire che c’è un problema serio. Ho trovato una società organizzata e una squadra un po’ triste, ma molto compatta. Mi è piaciuto l’atteggiamento che hanno avuto domenica. Aver vinto una partita, sotto l’aspetto del gioco la squadra deve fare meglio, ma mi è piaciuta la compattezza della squadra. È stato bravo anche il mister Lucenti per le scelte negli ultimi 15 minuti. Sono qui per cambiare pelle a questa squadra. Tutti nel calcio abbiamo certe idee, ma quando c’è un cambiamento tutti hanno paura. Il calcio mi ha insegnato una cosa: tutti possono cambiare. La società ha operato bene. Essere quarti in classifica vuol dire che la società funziona, che la dirigenza e lo staff funzionano. Oggi sto qui per cercare di mantenere e migliorare. Voglio risentire quel pubblico del 2016 che ha trascinato quella squadra morta. Ci vuole senso di appartenenza. E Castellammare ha questa grande forza. Ci sarà un cambiamento forte, perché per me questa squadra può fare bene. Ma per me il bene è vedere questi ragazzi con il sorriso. Il calcio è gioia e noi dobbiamo dare emozioni. Un presidente del posto che investe per la propria città è solo da applaudire. Obiettivo, cambiare certe cose che sembrano impossibili e farle diventare possibili.» Poi ha aggiunto: ««Metterò i miei principi in questa squadra. Oggi nasce un nuovo percorso. Mercato? Stavamo per prendere anche Mendez dell’Ascoli. È normale che devi programmare prendendo il colpo grosso. Per me il calcio è fare un po’ più dell’avversario. Datemi un po’ di tempo e vi farò divertire. Il modulo? Inutile che vi dico i numeri. Leader? Lo spogliatoio è importante per i ragazzi. Per me Zigoni è un giocatore d’area e potrebbe essere il Montalto che avevate voi. Dobbiamo essere bravi a trovargli la posizione giusta. L’attaccante si giudica quando in area mettiamo i palloni.»
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»