L’amministratore unico Filippo Polcino e il bomber delle vespe Andrea Adorante sono stati ospiti a Tutto Stabia, il programma in onda su Canale 8. Di seguito le dichiarazioni in sintesi: «Oggi viviamo un momento magico che ci sta facendo sognare. È stata un’impresa ardua: quando sono arrivato nel 2021 si parlava di mancanza di credenziali per rimanere nelle categorie professionistiche. Grazie al Presidente Langella e a tutta una serie di operazioni, oggi viviamo un momento magico. Vengo da una delle più importanti società di marketing e per un problema di salute mi venne detto di cambiare lavoro e farne uno più "rilassante". Le nostre norme possono essere interpretate in modi diversi. Brera Holding? Abbiamo avuto qualche intoppo, ma non è dipeso da Langella: da qui ai primi di maggio si riprenderà il discorso per gli ultimi passaggi delle quote azionarie. La doppia sfida finale in casa ci può aiutare tantissimo. L’anno scorso eravamo la miglior difesa d’Europa. Le decisioni arbitrali? Parlai in occasione della partita con il Sassuolo. Lo dico con tutto il rispetto, non sto mai sopra le righe, ma lì l’atteggiamento mi irritò molto e non ci sto a subire ingiustizie da parte di nessuno. Poi ci è stata detta un’attenzione nel designare arbitri con esperienza di un certo tipo. Purtroppo tutti possiamo sbagliare, ho grande rispetto per gli arbitri. Ma loro devono avere rispetto del lavoro di oltre sessanta persone che preparano un evento. Pretendiamo rispetto e meritiamo rispetto da parte di tutti. Lovisa è l’uomo mercato che arriva al mercato pronto. Un pomeriggio il direttore sportivo entra nella mia stanza e chiede di Adorante. Diceva che non era contento e l’hanno proposto. Io gli ho detto di prenderlo subito. È un ragazzo di una dolcezza fuori dal campo e di una cazzimma unica. Farà tanta strada. Sicuramente si è integrato in un gruppo che gli ha permesso di adattarsi velocemente. Di giocatori ne ho avuti e gestiti tanti. Nessuno si è quasi mai lamentato per cose da organizzare in un certo modo. Sono uomini modelli, prima che calciatori.» «La tragedia avrebbe sicuramente influito tantissimo sul match -ammette Andrea Adorante- Nonostante il lutto del Papa, che da credente dico che ci sta, penso che la partita doveva essere rinviata lo stesso per quanto riguarda le vittime del Faito. La mancanza del tifo avrebbe influito. Dispiace non aver giocato, ma da una parte mi è sembrato giusto. Penso di avere del feeling con Kevin e con Candellone ci completiamo a vicenda. E Piscopo cerca di farci fare gol. Ormai siamo lì nei play-off e ci giocheremo tutte le nostre carte. Abbiamo la spensieratezza di giocare queste partite senza pressioni. Siamo un gruppo ambizioso, che ha voglia di dare fastidio a tutte le squadre che affronterà. La squadra più ostica? Sono tutte sfide complicate. Oltre alla spinta del pubblico, daremo sempre qualcosa in più per raggiungere l’obiettivo. Triestina? Devo ringraziare quei momenti, non ho nessun rammarico e rancore nei confronti di nessuno. Sono cose che decide il mister, se mandarmi in campo oppure no. Mi allenavo, ero contento di allenarmi e giocare i miei minuti. Sono contento di essere arrivato qua e ringrazio il direttore e il mister per avermi dato quella continuità che mancava da anni. E per fortuna sono riuscito a ripagare.»
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»