La Juve Stabia continua a volare. Un gol di Fortini nella ripresa consente alle vespe di far proprio l’attesissimo derby con la Salernitana trasformando i playoff in un obiettivo sempre più concreto. Tanta amarezza nelle parole del direttore sportivo Marco Valentini. I granata rimangono penultimi con 30 punti e rischiano seriamente la retrocessione: «Se sono qua oggi -ha spiegato il ds nel post gara- è per evitare che qualunque tesserato possa fare commenti sulla direzione arbitrale. Marchetti sicuramente non era nella sua migliore giornata. Con l’espulsione ha rovinato la partita. Fino a quel momento era un derby combattuto. Poi c’era un rigore su Cerri nel primo tempo e qualcuno mi deve spiegare perché il VAR non è intervenuto, oltre alla trattenuta in area evidente. Sul discorso allenatore, non sono d’accordo sia stato il peggiore in campo. Fino all’espulsione stavamo facendo la nostra partita. Privare la squadra di un calciatore immeritatamente è normale che cambi l’equilibrio. Giocavamo con tre giocatori offensivi, non siamo venuti per mettere il pullman davanti l’area di rigore. Il premio salvezza? Nasce dalla proprietà ed è una cosa condivisa con l’amministratore delegato. In fase di costruzione non si pensava di fare una squadra che si salvasse l’ultima giornata. Dobbiamo far conto della situazione attuale e quindi ci sta che la proprietà ha la libertà di mettere il premio salvezza. Ma non è un discorso motivazionale. Le motivazioni devono averle i ragazzi perchè sono professionisti e dobbiamo prendere coscienza di avere solo trenta punti. Sei partite, cinque scontri diretti, sia la matematica che le prestazioni ci devono far credere che possiamo fare punti. Quando parti ultimo il 2 gennaio, salvarsi all’ultima giornata sarebbe un lavoro fatto bene. Lo Spezia si è salvato con tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro partite. Continuiamo a spingere, perché questa squadra ha tutte le doti per salvarsi. Se fai un paragone con la partita del Frosinone non è la stessa cosa. Loro giocano più liberi, ma fino all’espulsione eravamo totalmente in partita. Dal 2 gennaio ad oggi è capitato che abbiamo cominciato a dare cazzotti dopo averne preso uno. Ma se si guarda da un’altra prospettiva, questa squadra sta bene fisicamente e arriviamo sempre fino al 90esimo con la possibilità di riaprirle. Qui nessuno è soddisfatto, ma le valutazioni vanno fatte a trecentosessanta gradi. Oggi la partita l’ha rovinata l’arbitro. Non sono felice dei punti che abbiamo, ma l’arbitro ha spostato gli equilibri. È nostro destino e ci dobbiamo convivere fino alla fine. Su cinque scontri diretti, tre sono in casa e dobbiamo fare il massimo dei punti possibile. I processi si fanno alla fine del campionato. Oggi mi sento di dire che nelle zone di miglioramento che abbiamo c’è la possibilità di tirarsi fuori da questa situazione. Le nostre partite in casa ce le siamo giocate. Questo è il nostro destino fino alla fine. Non immaginavo una situazione migliore il 2 gennaio. Quando parti da una situazione del genere, è ovvio che lotterai fino all’ultima giornata. C’era disperazione nel Frosinone e hanno raggiunto un pareggio fortunoso. Se non riusciamo a fare almeno due vittorie di fila, rimarremo sempre lì. Per chi guarda gli allenamenti, sa che c’è una logica su certe scelte. In una partita importante e delicata c’è bisogno dello stesso settaggio mentale in tutti. Il discorso di Simy, penso che siano quattro anni che è qui e sapete la situazione meglio di me. Spiacevolmente è stato in situazioni antipatiche e mi era stato detto di trovargli una sistemazione. Ha il contratto in scadenza a giugno e siamo stati chiari che avrebbe avuto poco coinvolgimento nel progetto. La scelta di Guaglione l’ho già vista fare con giocatori simili da altre squadre.»
«Paradossalmente abbiamo giocato meglio nel primo tempo, dopo il gol sono subentrate frenesia e poca gestione». Fortini. «Emozioni indescrivibili, la tifoseria è stato il dodicesimo uomo in campo»