(Foto LaPresse)
Siamo ai titoli di coda di questo campionato. Quest’anno la Juve Stabia ha raggiunto traguardi sorprendenti, che nessuno avrebbe ipotizzato all'inizio. Le vespe, dopo una lunga serie alti e bassi, sono riuscite a centrare una posizione alta della classifica e, dunque, si giocheranno per la sesta volta nella loro storia il torneo ad eliminazione diretta valido per la promozione in Serie B. Ora sognare è lecito.
Unico aspetto negativo della stagione è stata la presenza ridotta del pubblico al Menti. Nella precedente partita è stato registrato un numero di circa 700 paganti. Evidentemente da una parte il Napoli di Sarri, ad un passo dallo scudetto, ha attirato gran parte dei tifosi stabiesi a scapito della squadra gialloblù. Dall'altra le polemiche circa i prezzi dei biglietti. Ciononostante, è stato fatto il possibile per invitare più gente allo stadio, soprattutto le scuole calcio della città. Ora, però, sarà fondamentale offrire ai ragazzi il dovuto supporto di tutto il popolo stabiese in vista dei play-off.
Manca, tuttavia, l'ultimo impegno di campionato per consolidare il quarto posto, prima di arrivare carichi e preparati al primo incontro del torneo. Gli undici di Caserta faranno tappa al Granillo di Reggio Calabria per la trentottesima, ed ultima, giornata. I gialloblù, reduci dalla vittoria sul Siracusa, sono arrivati a 54 punti in classifica, 3 punti di distanza dal Cosenza. Ai campani basterebbe, dunque, un pareggio per aggiudicarsi la posizione alta della graduatoria e scalare di un turno ai play-off. Le vespe, però, non avranno altra scelta se non quella di non perdere. Una sconfitta, in caso di vittoria dei rossoblù, potrebbe costare cara agli undici di Caserta, essendo sfavoriti negli scontri diretti.
Gli amaranto hanno centrato l’obiettivo salvezza, grazie al pareggio ottenuto contro la Sicula Leonzio. La Reggina, nobile decaduta del calcio italiano, ha praticato un buon gioco nel corso della stagione, nonostante si sia ritrovata nelle zone basse della classifica.
Il merito della salvezza, oltre ai giocatori, va soprattutto all'allenatore, precedentemente sommerso dalle critiche. Quella di domenica, inoltre, potrebbe essere l’ultima avventura in amaranto per il tecnico romano. «Ho instaurato un rapporto solido con i ragazzi -ha affermato Agenore Maurizi ai microfoni di Reggio nel Pallone-. Ho un carattere difficile: non ho peli sulla lingua e non scendo a compromessi. Mi dispiace di essere antipatico a qualcuno. Tuttavia, con la Sicula abbiamo giocato trenta minuti di grande calcio e sono contento per i cori di sostegno a fine partita, dopo tante critiche».