Un sospetto caso di febbre suina anche in Campania. Una donna, una ricercatrice messicana di 63 anni, si è sentita male in un albergo ed è stata ricoverata in ospedale. Ma i sanitari di Salerno hanno intuito che potesse trattarsi dell'influenza che sta terrorizzando il pianeta e hanno preferito dirottarla per maggiore sicurezza all'ospedale Cotugno, centro per le malattie infettive. L'Asl Napoli 1 sta predisponendo le eventuali misure di sicurezza. La donna ospite dell'Università degli studi di Salerno alloggiava in una stanza del Convento San Michele di via Bastioni nel capoluogo. Stamani ha avvertito un malore, con un innalzamento della temperatura corporea, per il quale si è reso necessario l'intervento dei sanitari.
Un'ambulanza tipo A della Croce Bianca di Salerno ha provveduto al suo trasferimento a Napoli. La donna, secondo quanto si è appreso, sarebbe
arrivata a Salerno da un paio di giorni. A Napoli la paziente è stata subito ricoverata in una delle due stanze sterili presenti nel pronto soccorso dell'ospedale Cotugno, al piano terra. I medici
stanno ora procedendo a tutti gli accertamenti per accertare se si tratti effettivamente di un caso di infezione da febbre suina.
Comunque la donna è in condizioni «non preoccupanti». All'esterno dell'ospedale i carabinieri proteggono l'ingresso del pronto soccorso dove sono allestite le due camere sterili per il trattamento dei sospetti casi di infezione. La donna, spiega il direttore della prima divisione e del pronto soccorso dell'ospedale Cotugno di Napoli Francesco Faella, ha una temperatura corporea inferiore ai 37 gradi e non presenta sintomi preoccupanti. Alla 63enne è stato effettuato un prelievo di sangue, un tampone faringeo, un elettrocardiogramma e un'analisi toracica per individuare l'eventuale presenza del virus H1N1.
La donna, una sociologa messicana di 63 anni, è partita dal Messico il 27 aprile ed è arrivata in Italia ieri, dopo uno scalo di tre ore all'aeroporto di Madrid. Oggi aveva in programma una conferenza all'università di Salerno, ma in mattinata si è sentita male ed ha disdetto l'impegno. La donna è stata poi ricoverata all'ospedale di Salerno che, vista la provenienza dal Messico, l'ha deviata al centro allestito al Cotugno per la verifica della presenza del virus. La professoressa, quindi, non ha tenuto alcuna lezione universitaria da quando è giunta in Italia.
Le stanze sterili del Cotugno sono unità di degenza ad alto isolamento e a pressione negativa che consentono al Cotugno di garantire condizioni di
massima assistenza per i pazienti e di massima sicurezza per il personale e la cittadinanza.
Nel frattempo si è attivato anche il Comune di Napoli per affrontare una eventuale emergenza. A Palazzo san Giacomo, infatti, si è svolto un incontro tra l'assessore alla Sanità Rino Nasti, il direttore del servizio di Epidemiologia e prevenzione della ASL Napoli 1 Andrea Simonetti, il direttore del dipartimento Prevenzione e Sicurezza ASL
Napoli 1 Giuseppina Amispergh.
I servizi preposti sonostati tutti allertati, a partire dai servizi Veterinari; «questo nonostante l'assenza di importazioni di suini dalle zone focolaio. La sorveglianza sanitaria è attivata e al momento
non sussistono casi che suscitano preoccupazioni».
«In ogni caso - si evidenzia in una nota del Comune - si ricorda che la cottura della carne distrugge il
virus influenzale di tipo H1N1, e quindi il potenziale contagio animale-uomo.
Resta l'attenzione per il contagio uomo-uomo che è monitorato a livello nazionale, e per il quale sono di imminente varo le linee guida regionale di prevenzione».