L'Acqua della Madonna e l'Acetosella tornano nella disponibilità del Comune e saranno inclusi nel bando di privatizzazione delle Terme. Il Comune di Castellammare aveva presentato il suo progetto durante l'amministrazione Pannullo per il bando indetto dalla Regione Campania, finalizzato alla concessione di 7 sorgenti per 15 anni. La commissione di gara, riunitarsi mercoledì 14 marzo, ha sciolto le riserve confermando la validità delle offerte provenienti da Palazzo Farnese, al rialzo del 10% rispetto alla base d'asta. Il Comune, d'altra parte, era rimasto solo nella corsa alle concessioni delle Fonti Acidule Plinio e dell'Acqua della Madonna. L'Ati Accadue O-AM Costruzioni, che aveva deciso di aderire all'avviso pubblico della Regione Campania per le concessioni relative all'imbottigliamento delle due acque minerali per 15 anni, alla verifica dei documenti dello scorso 11 dicembre risultava non aver adempiuto alla presentazione delle opportune garanzie bancarie, ragion per cui la commissione aveva deciso di sospendere tutto in attesa che l'Ati provvedesse a fornire le integrazioni necessarie. Ma l'associazione temporanea di imprese ha deciso di fare un passo indietro e non ha presentato altri documenti, lasciando il Comune di Castellammare di Stabia senza rivali per l'aggiudicazione delle concessioni, rispettivamente del valore di 8.100 euro per l'Acqua della Madonna e di 180.890 euro per le Fonti Acidule Plinio, meglio note come Acetosella. Ed ora le due sorgenti potranno anche entrare nel bando di privatizzazione delle Antiche e Nuove Terme, che sarà pubblicato nei prossimi giorni, dando seguito alle linee guida del piano industriale. Resta poi da capire se si deciderà di dare seguito all'idea messa in campo dall'amministrazione Pannullo, intenzionata a trasferire l'imbottigliamento e l'imballaggio dell'acqua da via Brin verso le Nuove Terme.