La città ha celebrato il 25 aprile con una cerimonia intensa per celebrare l'80° anniversario della Liberazione. In occasione della ricorrenza, il sindaco Luigi Vicinanza si è improvvisato direttore d’orchestra, intonando "Bella Ciao" in piazza Giovanni XXIII. Un gesto simbolico che ha animato la manifestazione istituzionale, ma che ha anche suscitato reazioni diverse all'interno della comunità stabiese.
Da un lato, tanti hanno apprezzato l’iniziativa come un modo per rendere omaggio ai valori della Resistenza e della libertà. «Finalmente qualcuno che dà valore al ricordo della Resistenza – si legge tra i commenti – questo non è un evento ludico ma una ricorrenza per rendere omaggio anche a chi ha dato la vita per liberare la nostra nazione dal nazifascismo».
Dall’altro lato, non sono mancate le critiche. Alcuni cittadini hanno evidenziato l’opportunità di mantenere un atteggiamento più sobrio, alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno colpito la città. In particolare, si fa riferimento al tragico incidente della funivia del Faito, costato la vita a quattro persone, e alla morte di Papa Francesco, per la quale è stato proclamato il lutto nazionale. «Peccato che non sia stato accolto l'appello alla sobrietà. A Castellammare, con i lutti che ci sono stati, non era il caso di fare festa», osserva un altro commento.
Proprio oggi, 26 aprile, Castellammare osserva il lutto cittadino in occasione dei funerali di Carmine Parlato, una delle vittime della tragedia del Faito.
La manifestazione del 25 aprile, dunque, ha assunto un valore particolarmente delicato, tra il desiderio di onorare la memoria storica della Liberazione e il rispetto per il dolore ancora vivo della comunità. Un equilibrio non facile da trovare in un momento di grande emotività per l’intera città.
Di Bari: «Attendiamo fiduciosi la verità». Il sindaco Vicinanza: «Un pezzo della nostra identità è stato lacerato con violenza». Ruotolo: «Il primo pensiero va alla famiglia Parlato. La città è parte lesa.»