o scossone è arrivato da Roma, ma le onde si fanno sentire fino al cuore di Castellammare di Stabia. La Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge regionale che avrebbe consentito a Vincenzo De Luca di correre per un terzo mandato. La notizia mette fine a settimane di attesa e apre ufficialmente una nuova stagione politica in Campania, dove si prospettano scenari completamente diversi in vista delle elezioni regionali che potrebbero tenersi già nell’autunno prossimo.
Una decisione che rischia di scombussolare gli equilibri anche nel consiglio comunale stabiese, dove i legami con la politica regionale sono forti e ben intrecciati. A cominciare dal sindaco Luigi Vicinanza, da sempre molto vicino a Vincenzo De Luca, ma soprattutto al capogruppo regionale del Partito Democratico Mario Casillo, tra i promotori dell’attuale assetto politico locale.
Vicinanza ha costruito la sua leadership anche grazie a una relazione solida con De Luca e il Pd campano. E se il nome di De Luca potrebbe ora uscire di scena, la componente "casilliana" resta salda, almeno per ora, come dimostrano gli equilibri in consiglio comunale. Qui un'ampia fetta del gruppo del Partito Democratico si è compattato sulla linea deluchiana. Tuttavia, Sandro Ruotolo ha spesso assunto posizioni critiche e indipendenti rispetto alla linea dell’attuale governatore.
C'è poi Giovanni Nastelli, casilliano, ma non appartenente al gruppo consiliare del Partito Democratico, che rappresenta un’anima civica fortemente allineata con il capogruppo regionale, in un’ottica di continuità politica e amministrativa.
Nel frattempo, resta da capire quale sarà la reazione dello stesso De Luca. Aprirà un fronte alternativo al Pd? Darà vita a una lista civica regionale in stile "deluchiano"? E soprattutto: cosa faranno i consiglieri regionali dem, chiamati a scegliere tra continuità e rottura, tra partito e lealtà personale?
Sul territorio, un’area ancora sospesa è quella che fa riferimento a Massimiliano Manfredi, altro nome di peso nel Pd campano, con esponenti come Rachele Iovino, Teresa D’Angelo e Nello Cuomo che, almeno per ora, non hanno preso una posizione pubblica, ma che potrebbero diventare decisivi nel ridisegnare i nuovi assetti.
Infine c’è il Movimento 5 Stelle che osserva da vicino gli sviluppi, nella speranza di rafforzarsi in vista delle prossime sfide elettorali. I nomi di Roberto Fico e Gaetano Manfredi si fanno largo tra le possibili nuove leadership regionali, capaci di catalizzare consensi trasversali e aprire scenari inediti.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se l’uscita di scena di De Luca rappresenterà l’inizio di una transizione ordinata o il detonatore di una stagione turbolenta. Intanto, a Castellammare si resta alla finestra, ma con lo sguardo fisso su Napoli. Perché il futuro della Campania, stavolta, passerà anche da qui.
Il sindaco Vicinanza: «i controlli all’impianto avvenivano periodicamente»