La stagione balneare 2025 a Castellammare di Stabia si apre sotto i migliori auspici. Secondo i dati forniti dall’Arpac, la qualità delle acque lungo la fascia costiera cittadina mostra risultati incoraggianti.
Un risultato evidenziato dala conferma, arrivata il 9 aprile, della balneabilità eccellente nella zona di Pozzano. Si attendono intanto gli esiti dell’analisi sul tratto di mare antistante la villa comunale e sul litorale di via De Gasperi, in vista della riapertura ufficiale della balneazione per l’intera estate. A contribuire al netto miglioramento delle condizioni marine sono stati anche gli interventi di convogliamento degli scarichi nel collettore di foce Sarno, che hanno ridotto l’impatto sul rivo San Marco, fino all’anno scorso tra le principali fonti di criticità. Il tutto unitamente all'eliminazione degli scarichi in ambiente che negli anni scorsi ha contribuito al risultato storico della balneabilità nel tratto di mare antistante la villa comunale, celebrata il 5 agosto scorso dopo 51 anni di attesa.
Unico punto ancora attenzionato è quello dell’ex Cartiera, dove i dati dell’Arpac dello scorso settembre avevano rilevato livelli batterici oltre i limiti consentiti. Per questo motivo, al momento, resta in vigore il divieto di balneazione in quel tratto, in attesa dei nuovi riscontri analitici. Se i dati confermeranno il miglioramento, sarà il sindaco Luigi Vicinanza a ripristinare la balneabilità con apposita ordinanza.
Intanto, l’amministrazione comunale si prepara a gestire l’accresciuto afflusso di bagnanti, a cominciare dalla pulizia dell’arenile e dalla riorganizzazione della sosta.
Per la prima volta dopo anni, Castellammare si appresta a vivere un’estate con quasi tutto il litorale accessibile per la balneazione. Una novità che potrebbe segnare una svolta anche in chiave turistica, grazie a nuove attrazioni come l’arena per il beach soccer già allestita sull’arenile. Il mare torna protagonista, e con lui la sfida di una città che vuole riconquistare il suo rapporto con la costa.
Il sindaco Vicinanza: «i controlli all’impianto avvenivano periodicamente»