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tempo di lettura: 4 minGuardando i quadri di Antonio Gargiulo, composizioni ricche di svelti grafici e vivaci colori che richiamano con immediatezza l'attenzione dell'osservatore, vengono in mente, forse per qualche rielaborata affinità stilistica, le produzioni artistiche di Giuseppe Pellizza da Volpedo, famoso pittore molto attivo specie verso la fine dell'Ottocento, giunto, dopo varie esperienze, ad una classificabile forma di "divisionismo" approdato poi alla corrente sociale. L'Artista si affermò soprattutto per la scelta di tematiche simboleggianti l'evoluzione politica della classe operaia che diventa consapevole dei propri diritti nei confronti della società industriale che, specie in quel periodo, sottoponeva spesso negli opifici, i dipendenti a insopportabili turni di lavoro.
A tale lontano clima sembra ispirarsi, nel complesso, Antonio Gargiulo, nostro concittadino: anch'egli previlegia raffigurare, spesso in grandi composizioni, i temi sociali, come gruppi di operai nelle fabbriche, nei cantieri edili e nelle aree agricole con coloni e messe accantonate di prodotti della terra. Le pitture di Gargiulo richiedono attenzione e, perché no?, anche "qualche briciolo di competenza" per poterne apprezzare appieno il notevole livello artistico, perché, in effetti, non si tratta di una pittura semplice, pur essendo a volte ispirata ad un lontano, primitivo figurativismo, quella cioè giovanile tendenza della pittura ad esprimersi mediante figure in cui è riconoscibile, più o meno direttamente, l'oggetto della rappresentazione sempre realizzata con una resa di colori che già in origine, suppliscono il disegno. E dire che Gargiulo è stato sempre un ottimo disegnatore, caratteristica che si rispecchierà poi anche nella scultura, in cui ha fatto apprezzare le sue buone qualità. Come s'è detto, si tratta di una pittura, quella del più recente Gargiulo, che ha attraversato un profondo percorso evolutivo, nel senso che l'artista non si è fermato ad una semplice interpretazione di figure di uomini e cose circoscritte all'ambito di un ristretto provincialismo, ma è andato molto oltre giungendo a lusinghieri risultati frutto di attenta e continua ricerca. Le prime opere che ricordiamo, esposte di tanto in tanto, anche nelle Antiche Terme Stabiane, rappresentano figure, nature morte e paesaggi già realizzati a grandi tratti, appena circoscriventi ampie campiture di colori spesso mantenuti su toni volutamente vivaci.
Gargiulo, per dirla in breve, ha voluto sperimentare varie tecniche per realizzazioni rientranti alla lontana a varie tendenze, non in ordine temporale, ma secondo gli umori del momento, secondo una manifestazione breve e vivace. Così si intravedono nelle sue opere, accenni di varie tendenze artistiche che si sono sviluppate nei tempi: l'arte, come si sa, segue nel corso dei secoli, la cultura e il pensiero umano; di qui si individuano le correnti d'arte, le quali, lungo tortuosi e sofferti percorsi subiscono influenze di popoli e tradizioni anche locali, che evolvono con l'umanità e, di conseguenza, le tendenze artistiche. Parliamo di tempi lunghi, anche di secoli. Antonio Gargiulo, studiando, viaggiando, frequentando scuole e gallerie, ha assorbito elementi dal cosiddetto "astrattismo" che è sinonimo di non "reale", cioè di quel tipo di pittura che non rappresenta la realtà e che esprime contenuti nella libera composizione di linee, forme e colori (che in origine aveva funzione decorativa, poi, nel corso del ventesimo secolo, ha avuto una denotazione improntata alla comunicazione senza limitare le immagini reali). Saltiamo, ciò che si è verificato nell'ordine, in tempi più recenti, l'impressionismo e l'espressionismo, il cubismo e il futurismo, la metafisica il cubismo, arte povera, l'informale. Anzi, proprio l'informale sembra appassionare maggiormente l'artista. Tale termine nella storia dell'arte del Ventesimo secolo (in contrapposizione al figurativo) si qualifica come corrente artistica (arte informale) che assume particolare rilievo in campo pittorico, appunto, pittura informale ma con interessanti manifestazioni anche nel campo della scultura (scultura informale) che esclude la rappresentazione di una forma definita e oggettiva; sviluppatasi dopo la seconda guerra mondiale, esalta nell'opera, in opposizione al costruttivismo geometrico astrattista, l'importanza della materia e del gesto, considerando l'opera d'arte come un blocco di realtà a sé, diversa da quella dell'esperienza quotidiana e soprattutto sganciata da ogni rigida concezione di trascorse esperienze. Antonio Gargiulo, tuttora studia, medita e lavoro nella sua "bottega d'arte", nella sua città natale, Castellammare di Stabia, al Corso Vittorio Emanuele. Già passando per quella strada, si notano varie opere dell'Artista esposte nell'ampio androne dell'antico palazzo.
Il tecnico delle vespe vicino alle vittime della Tragedia del Faito. «Sono cose che ti segnano dentro. Contro i blucerchiati serviranno voglia di giocare a calcio e ritmo. Adorante? Qualche piccolo acciacco, vedremo se rischiarlo.»
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