Per gli inquirenti si è trattato solo di un avvertimento.
Cinque spari in piena mattina, che hanno rimbombato in tutta la zona affollata di bagnanti. In molti hanno capito cosa stesse accadendo e sono fuggiti via subito; altri dicono di non aver visto o sentito nulla; altri ancora hanno sentito in lontananza gli spari ma comunque non hanno visto niente. Solita omertà. Restano i fori nelle gambe del 36enne, colpito diverse volte alle cosce e alle gambe dai proiettili calibro 9. Chi ha sparato non aveva intenzione di uccidere, ma di avvisare Scotognella. E per questo motivo, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, guidati dal capitano Giuseppe Mazzullo e dal tenente Andrea Minella, stanno indagando nella vita privata del 36enne, in attesa di poterlo interrogare con calma. Infatti, subito dopo l'episodio, c'è stato solo il tempo di correre al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo, dove Scotognella è stato sottoposto a piccoli interventi chirurgici per l'estrazione dei proiettili dalle gambe, poi medicato e giudicato guaribile in 30 giorni. Lo shock, però, è stato forte per il 36enne che non ha saputo fornire particolari sulla vicenda. Secondo la prima ricostruzione dei militari dell'arma, che indagano sul fatto di sangue, il parcheggiatore stabiese è stato avvicinato da due persone in scooter e con il volto camuffato, che gli hanno esploso contro numerosi colpi d'arma da fuoco. I bossoli trovati in strada, a via Acton, sono 5, tutti calibro 9. Una sola arma ha sparato: mentre uno dei due guidava lo scooter, l'altro "avvertiva" a suon di piombo Scotognella. Il 36enne, poi, dopo essere stato colpito le prime volte, è fuggito zoppicando e sanguinante verso l'ingresso della piccola spiaggia libera stabiese, in attesa di essere soccorso. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri di Castellammare ed alcune pattuglie della stradale per dirigere il traffico. Si tratta molto probabilmente di una vendetta personale, forse dopo una lite, che ha portato al ferimento di Scotognella, uno che "si arrangia a fare il parcheggiatore", ma che nel suo curriculum ha solo reati contro il patrimonio: furti e rapine che non avevano, però, dietro la mano della camorra. Però, non è escluso che proprio in quegli ambienti il 36enne si sia fatto dei nemici.
Sul
la vicenda, dopo le preoccupazioni e l'invito alla collaborazione da parte dell'amministrazione comunale stabiese, interviene anche il Consigliere regionale Tonino Scala, capogruppo de "La Sinistra". "Ancora non abbiamo metabolizzato l'efferato e plateale delitto che si è consumato a Napoli, vicino alla Metropolitana di Montesanto in cui è rimasto vittima innocente il giovane rumeno Pedru Birleandu, che già siamo costretti a registrarne un altro. Ciò che è avvenuto stamani a Pozzano è davvero inquietante - continua il capogruppo - Qui non si tratta solo di combattere la criminalità organizzata, micro o macro che sia, ma di combattere contro la subcultura che genera questa violenza cieca e devastante. Non ci sono commenti per tanto disprezzo per la legalità e per la vita umana. E non ha importanza alcuna conoscere il motivo che ha spinto i protagonisti della "sceneggiata" di questa mattina a sparare all'impazzata, incuranti di quanti ignari, si potevano trovare sulla traiettoria dei loro proiettili. Perché non c'è mai motivo che possa valere una vita umana. E' importante - spiega Scala - sottolineare ancora una volta, purtroppo, che nel nostro territorio sono necessari impegno e fermezza per ridare serenità ai cittadini. L'impegno della sola amministrazione comunale non può bastare. E' necessario un lavoro sinergico con le istituzioni preposte all'ordine, i cittadini e gli enti istituzionali. Per questo bisogna convocare un tavolo, che veda la presenza dei rappresentanti regionali, del sindaco di Castellammare, del Prefetto e rappresentanti di sindacati e cittadini, affinché si individuino iniziative a breve, lungo e medio termine, atti a combattere questi reiterati episodi di la violenza. Ovvio che nella lotta alla criminalità non si può prescindere dall'aiuto delle forze dell'ordine, - conclude Tonino Scala - ma sono anche consapevole, da sempre, che la lotta alla criminalità passa in primo luogo da una attenta opera di prevenzione e da una diffusa cultura della legalità che deve interessare tutti. Un impegno che, dunque, non può che essere sinergico tra tutte le istituzioni del territorio con la collaborazione dei cittadini".