Il Comune di Castellammare, nella giornata di ieri, ha lanciato una nuova iniziativa, in compagnia dell'associazione «La voce del Branco», a favore degli amici a quattro zampe: sarà possibile, infatti, per tutti i cittadini di Castellammare, adottare alcuni cani presenti al momento nel canile comunale. L'associazione ADDA, però, da sempre attiva sul territorio per aiutare tutti i randagi presenti, dopo non essere stata ascoltata dal sindaco Pannullo in questi mesi, ha deciso di dire la sua. «Fin dal momento del suo insediamento, abbiamo chiesto al primo cittadino di Castellammare un incontro per spiegare le problematiche relative ai cani presenti in città e nel canile. Solamente a gennaio di quest'anno, dopo diverse richieste, siamo stati ricevuti da Pannullo e dall'ex vicesindaco Di Martino. In questa occasione abbiamo esposto tutte le problematiche relative al canile dove sono al momento presenti i cani di proprietà comunale: prima erano curati in quello di Torre del Greco ma, successivamente, sono stati spostati in quello di Brusciano. E da questo momento è stato impossibile per tutti noi conoscere lo stato di salute dei tanti animali. A tal proposito abbiamo chiesto al sindaco di intervenire». Una richiesta nata particolarmente dalla passione e dalla dedizione dei tanti volontari presenti in città che ormai da oltre dieci anni si occupano degli amici a quattro zampe. Alcuni di loro, in più di un'occasione, sono stati anche minacciati dai gestori dei canili per evitare il contatto con gli animali (sono in corso delle cause giudiziarie). «Tuttavia - continua l'Adda - abbiamo avuto
un nuovo incontro, dopo diverse segnalazioni, a giugno di quest'anno. Senza nessuna delega formale per occuparsi della questione, siamo stati ospitati dalla consigliera Duilio che ci ha assicurato dello stato di salute dei cani presenti al canile. Alle nostre domande, rispondeva che le schede tecniche dei cani non erano state ancora approntate dal 2014, ma che il proprietario le avrebbe preparate al più presto. Ma tale asserzione risultava sospetta, in quanto la proprietaria del canile non disponeva al momento di un lettore per microchip per operare gli opportuni controlli sull’identità dei cani». Da quel momento si interrompono i contatti con l'amministrazione ma ieri, a sorpresa, è stata pubblicata la convenzione con una nuova associazione che ora avrà il compito di gestire le adozioni. «Molti di quei cani - conclude l'Adda - sono inadottabili. Sicuramente no per salute fisica (anche se nessuno si è potuto documentare sul loro stato) ma perchè sono cani ormai adulti e di taglia grande. Le persone, e non lo diciamo noi, chiedono particolarmente cuccioli e cani di piccola taglia: sarà molto difficile per il Comune riuscire a trovare una sistemazione. E pensare che a noi, attivi da oltre dieci anni sul territorio, ci venne proposta una convenzione dalle condizioni inaccettabili per qualsiasi associazione di volontariato. Infatti, secondo il Comune, dovevamo farci carico di tutte le problematiche del territorio a nostre spese e con mezzi propri, per poi relazionare sull’attività svolta. Al nostro rifiuto si sono interrotti i contatti e siamo stati esclusi».