Estorsione aggravata dal metodo mafioso, arriva la condanna a 9 anni per Luigi Di Martino detto 'o' profeta'. La corte di Cassazione ha deciso di confermare il verdetto della Corte d'Appello ed infliggere una dura condanna a quello che è considerato il reggente della cosca dei Cesarano nella periferia nord di Castellammare di Stabia. Di Martino al momento è rinchiuso nel carcere duro di Milano dopo che era stato trasferito dalla precedente casa circondariale in quanto è ritenuto un personaggio di spicco della camorra stabiese. O' profeta era finito sotto inchiesta per quanto riguarda un giro di estorsioni che aveva portato a termine in compagnia del clan Loreto di Scafati.
Secondo quanto accertato dall'Antimafia, aveva imposto tangenti salatissime a tutti gli imprenditori della periferia nord di Castellammare, Pompei e Scafati divenendo l'incubo di molte famiglie. Una volta arrestato le accuse sono state tutte quante confermate nell'ambito process
uale. Su Di Martino però pendono altre tre inchieste importanti. La prima riguarda l'inchiesta Olimpo che ha scoperchiato gli affari fra camorra stabiese e imprenditoria e che ha colpito gran parte delle cosche dei Lattari; la seconda riguarda invece l'omicidio Autori a Pontecagnano per il quale l'accusa ritiene che Di Martino abbia organizzato l'agguato per conto di alcuni alleati; e infine l'inchiesta nata dalla guardia di finanza e dai carabinieri per quanto riguarda il racket del mercato dei fiori.
Indagini che hanno confermato un dato importante: Luigi Di Martino è senza dubbio uno dei principali esponenti della cosca dei Cesarano e anche il più temuto all'interno degli ambienti della mala. La sua figura apicale emerge con insistenza soprattutto nell'inchiesta Olimpo quando è lui stesso, una volta uscito dal carcere, ad incrementare il pizzo agli imprenditori che già pagavano il clan di Ponte Persica.