Da ieri il capannone Avis di Castellammare di Stabia è finito sotto sequestro. La guardia di finanza, dopo una maxi inchiesta internazionale partita da Rovigo, ha messo i sigilli al complesso di corso Alcide De Gasperi che la proprietà del gruppo De Luca aveva provato a vendere circa quattro anni fa. Ma andiamo con ordine. Ciro De Luca, proprietario dell'ex fabbrica che si occupava della costruzione di carrozze, prova a vendere il sito intorno al 2017. Gli arrivano diverse offerte fra cui quella di broker inglesi e soprattutto bulgari che gli promettono il saldo istantaneo per potersi aggiudicare l'area industriale. Lui accetta e viene coinvolto nella truffa: questi sedicenti broker presentavano fidejussioni falsificate grazie ad una società di Roma (poi fallita) ed intestavano i beni che acquisivano ad altre società bulgare o inglesi grazie a dei prestanomi. Tale sistema è andato avanti per a
nni fino a quando ieri la guardia di finanza di Rovigo non ha smantellato il gruppo di truffatori.
Ora l'area ex Avis è finita sotto sequestro. La più grande area dismessa del Comune di Castellammare è finita in mano alla magistratura fino a quando l'iter giudiziario non sarà concluso. Al momento è certo che l'Avis è intestato ad una società con sede in Bulgaria, nient'altro. Con l'operazione di ieri, si pone anche un problema di rilievo per la politica stabiese: il recupero del sito industriale. Se prima si poteva ipotizzare un percorso di sviluppo e riqualificazione, oggi con l'inchiesta in corso e la quasi esclusione dell'unico interlocutore, il gruppo De Luca, tutto risulta più complicato. E il timore è che lo scheletro della fabbrica possa restare nelle condizioni attuali ancora a lungo con l'incubo inquinamento che non è mai stato sciolto.