Un'esemplare azione di housing sociale presto coinvolgerà una delle aree più declassate della periferia stabiese. È stato pubblicato, infatti, il bando per dare il via al progetto per la riqualificazione del rione Savorito, periferia nord della città, attraverso una gara d'appalto per complessivi 63 milioni di euro, che sarà gestita dalla stazione unica appaltante. Le domande per la progettazione dell'intervento scadranno il prossimo 16 maggio. Si tratta di un'opera di estrema importanza, il cui intento consiste nel cercare di recuperare e riqualificare una zona degradata della città, offrendo innanzitutto l'opportunità di proporre un'offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio-basso, che non possono pertanto permettersi un affitto o un mutuo sul mercato privato né possono accedere ad un alloggio popolare. Il progetto prevede la costruzione di 62 alloggi a libero mercato, oltre a 105 alloggi di edilizia residenziale e 31 alloggi di edilizia residenziale pubblica da cedere al Comune e prenderà il via con la demolizione dei 189 alloggi prefabbricati esistenti. È prevista anche la realizzazione di un centro commerciale, di un polo per l'infanzia e di un impianto per la raccolta dei rifiuti, oltre alla costruzione di un parcheggio interrato e alla riqualificazione delle strade circostanti e del verde attrezzato. L'obiettivo consiste nel contribuire al miglioramento della qualità urbana, alla sostenibilità energetica e ambientale, a
l contrasto della segregazione urbana e abitativa delle fasce più disagiate, alla facilitazione di relazioni di socialità e di solidarietà tra gli abitanti. «Questa è un'altra eredità che stiamo lasciando alla città» ha commentato Alessio D'Auria, ex assessore all'urbanistica di Castellammare di Stabia. «L'idea di trasformare un'area degradata in una sede residenziale destinata alle fasce sociali meno agiate - ha proseguito - rappresenta una conquista importante per la città e produce un elemento di forte continuità con il programma messo in atto dalla passata amministrazione. Si sente spesso parlare delle vicende controverse relative alla villa comunale e all'ex casa del Fascio, ma vorrei sottolineare che l'86% degli appalti in Italia non rispetta i tempi tecnici prestabiliti e che, nel frattempo, ci siamo posti nella condizione di investire 63 milioni per la riqualificazione di un quartiere il cui rilancio, in termini di housing sociale, può rappresentare un volano per la città intera. I fondi saranno ripartiti tra il Comune, che ha investito 8 milioni, la Regione, che ha stanziato 13 milioni, e il consorzio di imprese che ha garantito l'intera parte restante. Gli alloggi in vendita, al pari di quelli che andranno in affitto, saranno a libero mercato convenzionato con cifre che si aggirano intorno ai 1900 euro al metro quadrato. L'intento dell'opera consiste nel restituire dignità alle periferie e nel creare condizioni di vita migliori per i cittadini stabiesi».