E' ormai psicosi inquinamento marino in tutta la provincia di Napoli. Agli inizi del mese di luglio i dati diffusi dalla Regione Campania, basati sulle analisi svolte dall'Arpac, fecero emergere una situazione allarmante. In provincia di Napoli, dal capoluogo a Castellammare di Stabia, 24 chilometri di costa, su circa 30, sono interdetti alla balneazione causa inquinamento. Nonsotante questi dati allarmanti, la gente ha continuato ad andare al mare, fino a domenica scorsa quando si diffuse in città la notizia circa un'infezione che si starebbe diffondendo tra i bagnanti. Secondo voci allarmanti diffusesi in questi giorni a Castellammare, sembrerebbe che sulla pelle di alcuni bambini si siano fo
rmate bolle con all'interno piccoli vermi. La causa sarebbe stata additata all'inquinamento del mare, divenuto molto evidente proprio in questi giorni, con chiazze marroni e scie di schiuma che costeggiano la costa, da Sorrento a Napoli. Il fenomeno è stato individuato nella chiusra del depuratore di Cuma, avvenuto nel corso del mese di giugno, a causa della protesta dei dipendenti della Hydrogest, società che lo gestisce.
Intanto sono in molte le disdette di prenotazioni che stanno giungendo agli operatori del settore per tutte le zone della Campania, salernitano compreso. Unici luoghi ancora non toccati dalla crisi, le isole di Ischia e Capri.