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Castellammare - Nessuna offerta per il Vesuvian Inn: futuro incerto per l'ex casa dei salesiani

Quarta asta deserta per la struttura, Democratici e Progressisti spinge per l'acquisto da parte delle istituzioni

di Giovanni De Marco


Ancora un nulla di fatto per il Vesuvian Inn di Scanzano, la quarta asta indetta per la vendita della storica struttura è andata deserta, senza che alcun privato presentasse un’offerta d’acquisto. Un nuovo capitolo di incertezza si aggiunge così alla travagliata vicenda dell’immobile, pignorato un anno e mezzo fa e da allora oggetto di ripetuti tentativi di cessione. Dopo la vendita sfumata dell’estate scorsa, quando una società romana si era aggiudicata il bene senza poi procedere al pagamento della somma dovuta, la documentazione è tornata in mano ai curatori fallimentari, i quali hanno nuovamente messo all’asta la struttura lo scorso 27 febbraio. Tuttavia, anche questo tentativo si è concluso con un nulla di fatto, segno evidente delle difficoltà nel trovare investitori interessati a rilevare il Vesuvian Inn alle condizioni attuali. Al momento, il prezzo minimo richiesto per l’acquisto è fissato a 2 milioni e 600 mila euro, mentre la base d’asta si aggira sui 3 milioni e mezzo di euro. Tuttavia, con il ripetersi delle aste deserte, è probabile che nei prossimi giorni il valore venga ulteriormente rid

imensionato nella speranza di attirare nuovi potenziali acquirenti. La struttura, situata in una posizione strategica a Scanzano, potrebbe rappresentare un’opportunità importante per il rilancio turistico e culturale della zona, ma il mercato immobiliare sembra restio a scommettere su un investimento di tale portata. I curatori fallimentari lavorano ora a una nuova data per la vendita, nella speranza che il prezzo ribassato possa finalmente far emergere un soggetto interessato e mettere fine a una vicenda che si protrae ormai da troppo tempo. Nelle scorse settimane, il gruppo dei Democratici e Progressisti vista la situazione ha chiesto nuovamente che le istituzioni partecipino all’asta e acquisiscano il bene realizzato grazie alla donazione di monsignor Starace a fine Ottocento, prima casa salesiana del Sud Italia sede per anni della fondazione RAS. “Chiediamo al Comune di intervenire anche con proprie risorse, e di coinvolgere Regione Campania, Città metropolitana, Ministeri della Cultura e dell’Università in questo percorso di acquisizione e rinfunzionalizzazione della struttura”. l’appello del gruppo.


martedì 4 marzo 2025 - 16:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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