Ancora ritardi per l'apertura del cavalcavia di Via San Benedetto, nella periferia Nord di Castellammare di Stabia che collega quartieri popolosi, quali Fontanelle, Lattaro e Petraro. «L'apertura del nuovo ponte, prevista inizialmente per l'8 gennaio scorso, è stata più volte rinviata a causa di errori progettuali commessi dai tecnici dell'EAV, il carrozzone politico-regionale diretto dal Dott. Umberto DE GREGORIO , spesso oggetto di critiche, purtroppo ahimè fondate» dice Antonio Alfano, capogruppo di “Stabia al Centro”.
«È trascorso un anno e mezzo dalla chiusura – ricorda Alfano - , ad oggi ancora nessuno spiraglio amministrativo che possa far presagire un imminente apertura . I residenti dei quartieri di Fontanelle, Lattaro e Petraro sono allo stremo, da tempo costretti a percorrere strade alternative. Le attività commerciali della zona sono in ginocchio , i titolari in più occasioni hanno rappresentato i loro diritti ai tecnici ed ai dirigenti dell'EAV, privi di scrupolo e professionalità , senz
a ricevere rassicurazioni»
Ad aggravare ulteriormente la situazione , negli ultimi mesi è stata la contemporanea chiusura anche della Traversa Lattaro, necessaria alla realizzazione dei lavori alla messa in opera del collettore fognario.
L'appello è rivolto al sindaco Vicinanza ed all'Assessore ai lavori pubblici - Dott. Di Capua, «affinché possano mettere in atto tutte le azioni amministrative in loro possesso , orientate all' apertura delle citate arterie stradali – prosegue Alfano - Nel frattempo , i residenti dei quartieri coinvolti stanno valutando anche di ricorrere legalmente nei confronti di chi è causa di questo disastro progettuale . In ultimo, spero che anche la maggioranza politica cittadina, per un attimo possa mettere da parte i litigi per lo scranno alla Presidenza del Consiglio ed occuparsi delle vere e molteplici problematiche che affliggono la città. Mi piace ricordare loro che nei quartieri periferici, come in tutta la città, altissimo è stato il consenso elettorale ricevuto, adesso è il momento di lavorare».